La Disposizione Anticipata di Trattamento (DAT) è un strumento utile agli operatori sanitari per poter tutelare le volontà dei cittadini.
Con dicitura DAT sono raggruppate tutte quelle che sono le Disposizioni Anticipate di Trattamento riguardanti le scelte terapeutiche, gli accertamenti diagnostici e ogni singolo trattamento sanitario a cui la persona può essere esposta.
Le DAT vengono regolamentate dall’articolo 4 della Legge 219/2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018, ovvero “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”.
Le ultime disposizioni in materia ci giungono, invece, dal decreto del 10 dicembre 2019, ovvero “Regolamento concernente la banca dati nazionale destinata alla registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT)”.
Quali sono i requisiti per accedervi?
Potenzialmente i requisiti sono due:
- Essere in possesso della propria capacità di intendere e volere;
- Aver raggiunto la maggior età.
A chi potersi rivolgere per dare le proprie DAT?
Per poter dare una propria disposizione anticipata di trattamento l’utente si può rivolgere ai seguenti enti:
- ufficiali di stato civile dei comuni di residenza dei disponenti o loro delegati;
- presso un notaio;
- presso i responsabili delle unità organizzative competenti nelle regioni che hanno già a disposizione le modalità di gestione delle cartelle cliniche e fascicoli sanitari elettronici di coloro che sono iscritti al SSN (Sistema Sanitario Nazionale).
Cosa sono le banche dati?
Le banche dati rappresentano l’insieme delle copie di DAT raggruppate. Esse sono costantemente e tempestivamente aggiornate, posso essere in qualsiasi momento consultabili dai medici che hanno in cura l’utente e dal fiduciario nominato dall’utente stesso, in caso in cui quest’ultimo non capace di esprimere la propria volontà.
È obbligatorio?
Le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) non sono obbligatorie, ovvero hanno carattere volontario.
Ruolo dell’infermiere:
Come riportato anche nel quarto capo del codice deontologico dell’infermiere (2019), l’infermiere deve tutelare e rispettare la volontà della persona assistita. Pertanto devono essere rispettate anche quelle che sono le volontà della persona espresse antecedentemente tramite le Disposizioni Anticipate di Trattamento.
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