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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ambulanza Infermieristica: polemiche politiche stanno disorientando i cittadini.

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Ambulanza infermieristica, a chi fa davvero paura? Le polemiche diffondono allarmismo sulla lungimirante decisione dell’Ausl Toscana Sud Est ed i cittadini sono confusi.

Allarmismo e posizioni conservatrici disorientano i cittadini riguardo l’Ambulanza Infermieristica in Val di Chiana e Val d’Elsa.

L’Azienda USL Toscana Sud Est sta ricevendo alcune polemiche a mezzo stampa rispetto la decisione di riorganizzare per un periodo di tempo limitato gli equipaggi dei mezzi di soccorso di alcune zone.

La questione è fumosa e sta lasciando i cittadini delle aree interessate alquanto allarmati e confusi dal dibattito.

I fatti.

Grazie alle scelte dell’Azienda si assisterà al potenziamento della presenza di ambulanze infermieristiche sul territorio, con ridistribuzione dei mezzi di soccorso dotati di medico a bordo.

Si tratta di una scelta moderna supportata scientificamente da studi che dimostrano come i risultati qualitativi (outcomes) siano gli stessi mentre il rapporto risorse impiegate/benefici risulti notevolmente migliorato.

Ma non tutti hanno compreso questa lungimiranza, coerente con le politiche regionali.

La politica, le associazioni e le polemiche.

Alla notizia di questo potenziamento sono subito emerse alcune remore.

Mentre il sindacato medico FISMU ha sollevato alcune obiezioni riguardo l’organizzazione delle auto mediche ed il carico di lavoro, alcuni consiglieri di comuni dei territori interessati hanno espresso pareri contrari, nonostante la relativa vicinanza delle cittadine ai presidi di Pronto Soccorso ospedalieri di riferimento.

Anche il governatore della Misericordia di Sinalunga si è espresso come contrario, a seguito della decisione di disattivare il punto di primo soccorso aperto da cinque anni per favorire il flusso verso il Santa Margherita di Cortona, “distante venti minuti” come ricorda l’Ausl Toscana Sud Est.

Occorre contestualizzare i fatti: la Regione Toscana sta lentamente muovendosi alla riorganizzazione normativa del sistema di emergenza urgenza.

Un’ottimizzazione delle risorse che l’istituzione presieduta da Eugenio Giani intende pianificare senza perdere nessun grado di qualità del servizio, che anzi dovrà diventare più efficiente.

L’Ambulanza infermieristica fa davvero così paura?

Medici e professionisti dell’emergenza territoriale concordano sull’assoluta sicurezza per i cittadini dell’ambulanza infermieristica, supportati dalle ricerche che comprovano risultati in termini di salute, di ottimizzazione delle risorse e degli altri standard di qualità dei servizi.

I cittadini che stanno seguendo la vicenda sono quindi un pò disorientati dal dibattito fra le autorità amministrative e sanitarie.

Per la Società Italiana Infermieri in Emergenza Territoriale (SIIET) “Intendere, ancora oggi, il sistema di emergenza solo come un’ambulanza con il medico a bordo posta il più vicino possibile a casa è da intendersi, oltre che insostenibile da ogni punto di vista, come un inutile salto nel passato“.

La Società scientifica quindi rilancia nell’interesse della salute dei cittadini “Proponiamo che la regione toscana, così come auspicabilmente tutte le altre, rendano fruibili i dati grezzi riguardanti l’attività del sistema di emergenza territoriale, questo al fine di permettere a soggetti come SIIET, o altre società ad estrazione scientifica, di fare ricerca attraverso di essi per misurare l’outcome sui pazienti soccorsi, indicatore del funzionamento di sistema ben più interessante rispetto al “chi soccorre”, che al giorno d’oggi significa ben poco”.

L’Ausl Toscana Sud Est ha inoltre voluto precisare attraverso nota ufficiale che si “conferma l’impegno a tutela di tutti e in particolare a coprire i fabbisogni e garantire il servizio ai cittadini con personale qualificato e competente” e si è sempre resa disponibile al dialogo con i territori.

D’altro canto la rappresentanza istituzionale dei piccoli centri ha la soddisfazione di potersi permettere di ignorare interessi di potere ed economici privati e di esprimere la voce diretta dei propri cittadini.

Ma, appunto, cosa ne pensano i cittadini?

Il dibattito mezzo stampa è risultato eterogeneo e a tratti incomprensibile, sopratutto nei variegati contenuti e motivazioni degli interventi.

Sulla salute però non si scherza e barricarsi dietro a remore conservatrici non è coerente con lo spirito progressista democratico, sopratutto se si diffonde un messaggio contrario rispetto alle politiche regionali di rilancio del sistema emergenza-urgenza.

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