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Ragazzo morto per Metadone: Infermieri e Medici sotto pressione per rilascio improprio di sostanze chimiche.

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Ragazzo morto per Metadone: Infermieri e Medici sotto pressione per rilascio improprio di sostanze chimiche.

L’AUSL Romagna si dice disponibile a collaborare con la Procura di Ravenna per “fuga” di medicinali dal SERT.

Sono sotto pressione le direzioni generale, sanitaria e amministrativa dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna per la morte a Lugo (RA) del giovanissimo Matteo Ballardini, detto Balla. A stroncarlo, probabilmente, una dose elevata di Metadone. Sull’accaduto indaga la Procura ravennate che starebbe vagliando le posizioni di Infermieri, Medici e Dirigenti medici ed infermieristici del SERT.

Massima collaborazione nei confronti della Procura da parte dell’AUSL Romagna. E’ quanto si evince dalle pagine di RavennaToday.it, dove si parla apertamente di utilizzo irregolare di metadone da parte del SERT. E’ quanto assicura l’ente sanitario alla notizia delle indagini nei confronti di tre persone per presunte violazioni della legge sugli stupefacenti, tra cui una dottoressa del servizio sanitario pubblico che si occupa delle tossicodipendenze. L’Ausl inoltre rende noto che “in relazione a nuovi elementi emergenti dall’indagine, si attiverà nei modi e nelle forme previste dalle norme.”

Il processo vede come testimoni o accusati Medici e Infermieri del SERT, che avrebbero adottato misure non consone per l’alienazione del Metadone, per giunta utilizzando l’anonimato più assoluto. I professionisti si difendono, ricordando che è tutto legale e che di fatto sono non colpevoli.

Tempo fa il quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it si era occupato di traffico illecito di sostanze medicinali e stupefacenti andando direttamente nelle piazze dello spaccio. In molti ci hanno deriso, ora quello che sta accadendo a Lugo di Ravenna dà ragione alla nostra tesi: nessuno controlla e a volte ci sono troppi professionisti sanitari che ci lucrano sopra o cercano di “aiutare” a loro modo chi è in difficoltà, senza però verificare o solo pensare che sostanze come il Metadone se mal gestite possono portare alla dipartita terrena di chi le assume.

Cos’è il SERT?

Il SERT o meglio il Ser.T. è un Servizio che cura e gestisce le Dipendenze Patologiche. E’ pubblico ed è gratuito. Svolge attività ambulatoriale per la prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di dipendenza da sostanze legali, illegali e gioco d’azzardo. Ci si può rivolgere al servizio per una semplice richiesta d’informazioni, una consulenza, un dubbio sulle sostanze di abuso e sui rischi correlati. E’ possibile effettuare il test HIV in forma anonima e gratuita.

I fatti.

La vicenda – spiegano da RavennaToday.it – si ricollega alla tragica morte di Matteo Ballardini, abbandonato in agonia per ore in un parcheggio di Lugo il 12 aprile del 2017. Per quel tragico episodio sono già stati identificati e incriminati gli amici che, secondo le accuse, lo hanno abbandonato in overdose e per ore non hanno avvisato i soccorsi che pure avrebbero potuto salvare la vita a ‘Balla’. Nel corso dell’indagine emerse che la 22enne di Lavezzola accusata di aver passato la dose letale all’amico in chat, poche ore prima di quella serata maledetta, si era vantata di possedere metadone “in quantità industriale”. Situazione effettivamente riscontrata dagli inquirenti.

Come ha avuto il Metadone?

Matteo sarebbe morto per dose eccessiva di Metadone, ma come ha ottenuto questa sostanza teoricamente irreperibile? Le indagini hanno messo sotto inchiesta, in un fascicolo parallelo, la zia della 22enne, una 66enne di Ravenna, in attività all’Ausl di Imola. Con lei anche una 62enne professionista del Sert di Ravenna. Tutte e tre sono accusate di falso, peculato e violazione della legge sugli stupefacenti.

Il Metadone sarebbe giunto nella disponibilità della 22enne con una procedura coperta dal massimo anonimato, anche all’interno del SERT stesso. Per le accuse la “fornitura” arrivava per vie di amicizia e con una corsia preferenziale che permetteva alla 22enne di non essere censita come tossicodipendente. Procedura che il legale della dottoressa ravennate considera invece legale e rispettosa delle regole interne del SERT.

Cos’è il metadone?

Il Metadone – si legge sul portale internet della Comunità di recupero di San Patrignano – è un sostituto di sintesi dell’eroina ed un analgesico di potenza paragonabile a quella dell’eroina stessa. E’ disponibile in forma orale, subcutanea, intramuscolare e rettale. Viene impiegata nella terapia di sostituzione da eroina per tossicodipendenti.

Modo d’azione

Il Metadone è dotato di molteplici azioni quali-quantitativamente simili a quelle della morfina. Provoca una sindrome da astinenza simile a quella della morfina, ma con inizio più lento, con decorso più prolungato e con sintomi meno gravi.

Via di somministrazione

Al contrario della morfina e dell’eroina può essere somministrato per via orale (si evita quindi la via endovenosa), ha una lenta eliminazione, oltre le 25-30 ore, e questo consente un’unica somministrazione giornaliera, mentre gli altri oppiacei necessitano di ripetute assunzioni al giorno.

Farmacocinetica

La somministrazione orale determina un aumento della durata dell’effetto analgesico; viene rapidamente assorbito e si hanno concentrazioni significative, nel plasma, già entro tre – quattro ore dall’assunzione. L’attività plasmatica del metadone è di circa 25 – 30 ore; le necessarie concentrazioni cerebrali sono raggiunte dopo una-due ore dalla somministrazione.

Effetti ed effetti collaterali

Sedazione, cambiamento d’umore (euforia-quiete), miosi (restringimento delle pupille), cambiamenti nell’abilità sensoria e funzionale (ovvero effetti sulle capacità decisionali, disturbi della percezione, etc.).
Il metadone può anche avere un effetto avverso sulla velocità di reazione di un individuo.

Complicazioni e pericoli

In tempi brevi può causare depressione respiratoria centrale dose-dipendente, nausea, vomito, emicrania e stato confusionale. In tempi più lunghi può produrre disturbi del sonno e della concentrazione. Esiste anche il rischio dello sviluppo di tolleranza, di dipendenza fisica-psicologica e di sindrome d’astinenza “pesante”.

Conclusioni.

In pratica se somministrato senza prescrizione medica o effettivo bisogno oppure quando l’utente che lo assume non è in perfetto stato fisico il Metadone può portare alla morte. Ecco perché è necessario che prima di consegnarlo a pazienti del SERT occorre verificare che effettivamente ne abbiano necessità. Impossibile prevedere quello che fanno o faranno le persone che si rivolgono alla struttura una volta fuori dal luogo di cura, ma un minimo di accortezza, anche in questo caso, avrebbe salvato la vita di un giovane che oggi purtroppo non c’è più.

Dott.ssa Francesca Ricci
Dott.ssa Francesca Ricci
Francesca Ricci è una web-writer esperta in ambito sanitario. Da anni si occupa di questioni sociali, politica ed economia.
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