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Ragazza violentata in ambulanza. Preso il colpevole, è un volontario con precedenti simili.

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Un uomo è stato arrestato a Bari per presunta violenza sessuale nei confronti di una ragazza. Il folle gesto sarebbe accaduto in una ambulanza gestita proprio dal presunto bruto.

Un volontario è agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata. La vicenda risale alla notte di Halloween, tra il 31 ottobre e il 1 novembre scorsi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe abusato sessualmente di una ragazza che si era sentita male per aver bevuto troppo mentre attendeva di entrare a una festa organizzata nel Palaghiaccio di Bari. La presunta violenza sarebbe avvenuta nell’ambulanza di prima assistenza che era all’esterno dello stabilimento. La vittima, che per la Procura sarebbe anche stata sedata, sarebbe stata trattenuta nel mezzo per oltre due ore.

L’arrestato ha precedenti denunce per stalking e violenza sessuale.

L’arrestato, presidente dell’associazione “SS Maria del Pozzo” di Capurso e con precedenti denunce per stalking e violenza sessuale, avrebbe “abusato della sua funzione e della minorata difesa della donna” al momento del fatto, in quanto “ubriaca e in stato di semi incoscienza – si legge nell’ordinanza di arresto – probabilmente indotta alla sonnolenza attraverso la somministrazione di gocce” e così l’avrebbe “costretta a subire atti sessuali”.

Il Gip del tribunale di Bari: “Pericolo di reiterazione di reati della stessa specie”.

Il Gip del tribunale di Bari Rosa Caramia, che ha accolto la richiesta del pm della Procura della Repubblica, ha disposto gli arresti domiciliari per l’uomo ritenendo sussistente “un concreto pericolo di reiterazione di reati della stessa specie”. L’uomo avrebbe approfittato del suo status e dell’equilibrio psicofisico instabile della vittima, che le avrebbe impedito una pronta reazione “per abusare di una ragazza in stato di semi incoscienza a causa dell’abuso di sostanze alcoliche. E quindi concreto e attuale – ritiene il Gip – il pericolo che egli reiteri le odiose condotte di aggressione alla sfera sessuale, in occasione di feste o altri eventi cui partecipano giovani ragazze”.

La denuncia due settimane dopo gli abusi.

La ragazza ha deciso di denunciare circa due settimane dopo il fatto, rivolgendosi ad un centro antiviolenza, al Policlinico di Bari. Dopo la visita e l’inserimento nel cosiddetto ‘percorso rosa’ previsto per le donne vittime di violenza, i medici hanno inviato il referto medico alla Questura di Bari che ha dato il via alle indagini. Agli investigatori ha fornito un racconto “estremamente dettagliato e coerente” scrive la gip Rosa Caramia, che ritiene le dichiarazioni della studentessa “attendibili” e “credibili”. La ragazza, scrive il giudice, “ha descritto i particolari dell’abuso subito, descrivendone lucidamente ogni dettaglio, anche i più umilianti” e non ci sono elementi per “ipotizzare che siano frutto di intenti calunniosi”.

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