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OSS licenziato, somministrò Tachipirina a Paziente allergico al farmaco. Sospeso anche un Infermiere.

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Un OSS licenziato di 55 anni è stato licenziato nel Ferrarese. Somministrò Tachipirina a Paziente allergico al farmaco. Sospeso anche un Infermiere.

Un Operatore Socio Sanitario di 55 anni è stato licenziato in tronco in provincia di Ferrara dopo aver procurato uno shock anafilattico ad un assistito collaborante, allergico alla Tachipirina. L’OSS somministrò una compressa di Paracetamolo senza informare l’Infermiere in servizio con lui durante il turno di notte e senza verificare eventuali allergie o intolleranza ai farmaci da parte dell’utente richiedente.

Il Paziente, a quanto si è appreso, avrebbe suonato il campanello più volte durante la notte per un forte mal di denti, chiedendo ripetutamente un “calmante”. L’OSS più volte avrebbe fatto finta di nulla fino a quando, dopo l’ennesima scampanellata, avrebbe deciso di sua volontà di fornire all’utente una Tachipirina da 1000 (orosolubile).

L’OSS non avrebbe informato dell’accaduto l’infermiere in turno con lui, che stava riposando nel pieno della notte.

Al giro-letti del mattino la sorpresa: il Paziente era agitato, edematoso, respirava a fatica. Chiaro lo scatenarsi di una reazione allergica. Ma a cosa?

L’Infermiere, consapevole della gravità della situazione, ha subito allertato il Servizio 118, che è intervenuto dopo qualche minuto centralizzando l’Assistito.

Il collega non è riuscito a spiegare nulla al Medico e all’Infermiere dell’Emergenza Territoriale, anche perché ignaro della somministrazione del farmaco da parte dell’OSS.

L’Infermiere ha chiesto lumi all’OSS che, dopo le prime titubanze, ha confessato tutto. L’indomani è stato deferito alla Direzione sanitaria della Casa di Riposo dove ambedue lavoravano.

L’OSS è stato subito sospeso e poi licenziato in tronco dopo 10 giorni. L’Infermiere è stato sospeso senza stipendio per 15 giorni ed è stato “graziato” solo perché non era colpevole dal punto di vista soggettivo. Tuttavia è stato segnalato all’OPI a cui è iscritto per verificare eventuali comportamenti non consoni ai dettami del Codice Deontologico.

L’operatore è stato anche denunciato per abuso di professione, mentre è chiara la responsabilità oggettiva dell’Infermiera, che aveva l’obbligo di vigilare sull’OSS (che rimane personale di supporto).

Alla fine della fiera il Paziente si è salvato ed è tornato in struttura. Spaventato, ma felice per aver superato una crisi allergica così importante.

Ora la Dirigenza della Casa di Riposo, d’intesa con la Responsabile delle Attività Sanitarie e del Medico ha deciso di mettere tutti i farmaci sotto chiave e di azionare un sistema di verifica computerizzata relativo alla somministrazione ed effettiva assunzione dei farmaci da parte degli ospiti. Il software segnale anche tempestivamente eventuali allergie ed intolleranze.

Si spera solo che non accadano simili aventi in futuro!

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