Una Operatrice Socio Sanitaria di 32 anni, ex-calciatrice di serie B, è stata licenziata per aver preso a pugni collega per un cambio turno negato. Ora dovrà giustificarsi anche dinanzi al giudice.
Una OSS di 32 anni è finita nei guai dopo aver preso a pugni un collega per un cambio-turno negato. Si tratta di M.G., ex-campione di calcio femminile che ha militato anche in Serie B.
Il sinistro è stato sferrato dopo un lungo alterco tra i due. Ora la donna, che è stata licenziata, dovrà rispondere di aggressione verbale e percosse fisiche.
Tutto è nato dalla richiesta di un cambio turno, che la OSS pretendeva dal collega. I due se le sono dette di santa ragione, fino a quando lei ha deciso di prendere l’uomo a pugni in faccia, sferrando un primo sinistro che ha provocato la lesione del labbro superiore e la caduta di due denti.
L’uomo aveva rifiutato la concessione del cambio permettere impegnato con la moglie ad una cena tra amici. La tensione tra i due è aumentato quando quest’ultimo l’ha chiamata “lesbica“, suscitando le ire della OSS, che è andata in escandescenza decidendo di far prevalere l’istinto alla ragione.
Dopo l’aggressione la donna ha proseguito a lavorare come se nulla fosse accaduto, mentre l’uomo chiamava i servizio dell’emergenza-urgenza e si ricava personalmente al più vicino Pronto Soccorso.
L’indomani M.G. è stata chiamata in direzione, sospesa e mandata a casa con una missiva contenente il licenziamento immediato. Lavorava presso una comunità per minori, dove anche il minimo litigio porta ad un ravvedimento disciplinare. E questo perché gli operatori devono fare da esempio nei confronti dei piccoli che assistono.
Ora sarà la magistratura a ricostruire i fatti, nel frattempo la donna ha chiesto scusa all’uomo, capendo di aver fatto una grossa cavolata.