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Antonio, OSS: “Meglio Operaio a 1900 euro che OSS a 1100 al mese”.

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Un Operatore Socio Sanitario (OSS) si dice deluso. Con 1100 euro al mese si fa la fame, preferisce tornare a fare l’operaio e guadagnare 1900 euro. Eppure lui è un Ingegnere, ma l’Italia lo costringe a lavori umili per sopravvivere.

Antonio Matano è un Operatore Socio Sanitario di 35 anni. Da 5 anni lavora in una Casa di Riposo privata e percepisce 1100 euro al mese. Ha l’indeterminato, ma lo stipendio è da fame e ora ha deciso di tornare a fare l’operaio e percepire stipendi che oscillano dara 1500 ai 1900 euro. Ha ciò contattato la sua vecchia azienda che è disponibile ad assumerlo.

“Ho scelto di fare l’OSS perché ci credevo, ma in realtà non vedo un futuro roseo per la categoria – ci spiega Matano – non vi è progresso e il livello culturale dei colleghi è medio basso. A volte sento in strutture delle corbellerie che mi fanno piangere. Molti Operatori Socio Sanitari si sentono Infermieri ed è difficile far capire loro che non è così, che non possono adoperare e somministrare i farmaci, che non possono eseguire medicazioni, che non possono occuparsi dal punto di vista sanitario di alcunché”.

Antonio è laureato in Ingegneria civile, ha lavorato da precario per 3 anni in una azienda specializzata nella costruzione di componentistica per carri armati, gru e ruspe. Si occupava di disegno tecnico e di qualità, ma era precario. Da sempre sognava di occuparsi, però, di salute e di assistenza. Fin da quando abbandonò il suo paese d’origine nel Salernitano per studiare Ingegneria in una nota università della Capitale.

“Un giorno mentre stavo facendo un giro lungo le vie del centro storico di Lugo nel Ravennate, cittadina che avevo scelto come dimora lavorando in questo particolare hinterland della bassa Romagna – ci spiega Antonio – ho visto un manifesto dove si parlava di un corso di formazione per Operatori Socio Sanitari. All’epoca non conoscevo la differenza tra un OSS e un Infermiere. Non ci ho pensato un momento e ho contattato la scuola per chiedere se erano disponibili dei posti. Così fu. Mi licenziai in tronco e iniziai la settimana successiva il corso da OSS con quel minimo di liquidazione datami. Per un anno campai di sola disoccupazione”.

“Tra studio e tirocinio mi sono impegnato a fondo per giungere all’attestato di qualifica. Ne ho approfittato per farmi conoscere nelle strutture dove ho praticato il tirocinio. Una di questa mi ha subito assunto dopo il diploma e a distanza di sei mesi mi ha proposto l’indeterminato, che ovviamente ho accettato di gran lena. – aggiunge Matano – Purtroppo, però, gli stipendi sono da fame. Se va bene raggiungo 1100-1200 euro mensili, con turni di lavoro di 36 ore settimanali, che a volte diventano 40-44. Quando lavoravo in fabbrica guadagnavo molto di più, dai 1400 ai 1900 euro mensili che mi permettevano uno stile di vita differente. Qui gli affitti sono altissimi e anche il costo della vita è più alto del normale”.

Qualche giorno fa la sua vecchia azienda, che lui nel frattempo aveva ricontattato, gli ha proposto un nuovo contratto e la possibilità dell’indeterminato dopo sei mesi. Lui ora ci sta riflettendo. Ancora una volta dovrà scegliere tra quello che vuole fare e quello che gli propone il mercato del lavoro, ma soprattutto la corresponsione stipendiale.

E’ deludente, per finire, vedere che la nostra amata Italia non è in grado di dare lavoro dignitoso ad un Ingegnere, che è costretto a barcamenarsi tra mille espedienti pur di sopravvivere al nulla assoluto.

In bocca al lupo Antonio e cerca di scegliere bene il tuo futuro, oss o operaio che sia.

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