Matilde finalmente si è diplomata Operatrice Socio Sanitaria appena qualche anno fa i medici si stavano arrendendo al tumore.
Diventare OSS dopo essere stata a lungo una piccola paziente. E’ la storia di Matilde Ferrari, operatrice socio sanitaria diplomata nel 2019, che nel 2010 era stata data per spacciata dai medici.
L’abbiamo intervistata per farci raccontare la sua storia.
Matilde complimenti per il tuo traguardo. Qual è la tua storia?
Nell’ottobre 2009 mia mamma si accorse di uno strano neo sulla mia spalla facendomi il bagno. Lo osservò per diverso tempo e notò che diventava più grande.
Per questo a inizio 2010 andammo da un dermatologo che rimase subito sconvolto: ormai era grande quasi come un fagiolo e rimproverò mia madre di non essere andata prima. Mi ricoverai in pediatria a febbraio 2010 e diagnosticarono quasi subito il melanoma.
Dopo altri esami dissero che dovevano valutare quanto era arrivato in profondità e mi operarono per cercare di toglierlo.
Quando mi sveglia mia mamma piangeva, le avevano detto che non c’era speranza. Ero destinata a curarmi ma solo per ritardare la morte.
Cosa è successo invece?
E’ successo che mia madre non si arrese e mi fece curare e mi spronò a ridere e cercare la felicità, anche se perdevo tante settimane di scuola. Certo gli amici venivano a trovarmi e mi raccontavano come andavano le cose. Era come essere ferma mentre tutti muovono.
Le medicine cominciarono a funzionare e venne ipotizzata un’ulteriore operazione. Mia mamma spinse molto ed ebbe ragione. Dopo la seconda operazione il tumore cominciò addirittura a regredire. A Febbraio 2011, dopo un anno di ospedale, day hospital e domicilio, ero “guarita”. Certo devo fare tanti controlli e non posso andare in spiaggia, ma sono viva.
Come ti è venuto in mente di fare il corso OSS?
Durante i miei ricoveri ho capito che volevo fare un lavoro di aiuto. A fine anno scorso ho finito il corso regionale e sono diventata OSS. Spero di lavorare presto con i bambini, incociamo le dita!
Le incociamo anche noi per te. Grazie della tua disponibilità a raccontarci la tua splendida storia.