Emergenza Coronavirus. Antonella Caruso, Operatrice Socio Sanitaria: “sono crollata quando l’ASL mi ha comunicato che ero positiva al Covid-19; mio marito è intubato e temo per la sua vita”.
Antonella Caruso ha 34 anni, ha due figli e un marito di 39 anni che ha contagiato e ora è intubato in Terapia Intensiva per Covid-19. Lei si è infettata sul lavoro da una Paziente positiva. Nella struttura dove lavora ci sono altri colleghi con segni e sintomi medi e gravi, ma lei sta bene e si sente in colpa per l’amore della sua vita.
“Mi sento in colpa, è solo colpa mia se mio marito ora è intubato, non dovevo tornare a casa dal lavoro, ma ho saputo solo ora che sono anche io positiva al Coronavirus, dopo aver tribolato per avere un tampone – ci spiega Antonella Caruso, OSS da 10 anni e con un corso da Responsabile delle Attività Assistenziali brillantemente superato – non ho sintomi, se non una piccola e strana tossicola. Per fortuna i miei figli sono dai miei genitori e lontani da questa regione. Io lavoro in Lombardia, in terra Bergamasca, in una struttura per anziani. Sono ancora precaria, però non mi interessa la gente deve sapere ciò che accade da queste parti”.
Antonella è un fiume in piena, ma per proteggere la privacy di chi lavora con lei e dei suoi assistiti abbiamo deciso di non citare l’Azienda dove presta la sua opera di OSS, anche se lei voleva farlo.
La nostra è originaria della Campania, ma è in terra lombarda da ormai due lustri. Non sente suo marito da quando è stato ricoverato in Terapia Intensiva per una forte polmonite bilaterale. Sono passati 3 giorni e ogni tanto riceve la chiamata della solita Infermiera che le spiega in che condizioni si trova il consorte il quel momento. Non è migliorato per nulla e non risponde ad alcuna terapia.
“Io però prego per lui, ce la farà sicuramente, era uno sportivo, non fumava, non beveva, non eccedeva nell’alimentarsi – aggiunge Caruso – per cui ne uscirà fuori con la stessa tenacia con cui ha affrontato altre difficoltà della sua e mia vita. Quando l’Asl mi ha chiamata dicendo che il mio tampone era positivo ho avuto una probabile crisi di panico, sono crollata a terra, non riuscivo ad alzarmi, avevo un forte peso sullo stomaco e sudavo; non sono mai svenuta, ero cosciente, era solo il tremendo terrore e il rimorso. Ero stata io ad infettare mio marito. A lui l’evolversi della patologia è stato rapidissimo, in pochi giorni è passato dallo star bene all’incubazione in Rianimazione. Ora è collegato ad un respiratori, i Medici e gli Infermieri stanno facendo di tutto per salvarlo”.
Sicuramente ce la farà!