Claudia, OSS: Azienda mi costringe a rientrare a lavoro da positiva asintomatica. I colleghi mi hanno aggredita perchè non mi vogliono con loro, hanno paura.
Claudia Luzzi, OSS laziale, è stata aggredita dai colleghi perchè costretta a rientrare a lavoro. Ce lo racconta in questa lettera di denuncia.
“Cari AssoCareNews.it,
vi scrivo per raccontarvi l’ingiustizia che mi costringe a vivere la mia azienda.
Lavoro in residenza e siamo con le spalle al muro per le tante assenze dovute a malattia o dimissioni per andare in asl.
Purtroppo dal 5 novembre sono anche io positiva seppur asintomatica. Sono risultata positiva al controllo aziendale.
Passati i 21 giorni famosi mi hanno detto che siccome non ho mai avuto sintomi potevo tornare a lavoro.
Io sono tornata a farmi un tampone ed è risultato positivo con IgG e IgM alte.
Ho detto il risultato alla direzione e mi hanno detto che dovevo comunque rientrare.
La voce poi si è sparsa. I miei colleghi mi hanno subito chiamato e scritto.
Tra coloro che si sono interessati, come le mie amiche, altri mi hanno scritto dicendo che non mi volevano. In modo gentile o meno gentile.
Sono stata letteralmente aggredita: ben in 5 mi hanno detto di non tornare che li avrei infettati. So che hanno fatto partire anche una raccolta firme a riguardo.
Tutto questo è ingiusto perchè non me lo merito.
Mi sono contagiata stando pure attenta, che altro dovevo fare? Ci sono centinaia di migliaia di infetti, perchè odiare me?
Sono disperata e non voglio tornare a lavoro così.
Invece dal 3 dovrò. Spero cambi qualcosa e spero che questa lettera mi aiuti.
Grazie in ogni caso.
Claudia Luzzi”.
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