Una Operatrice Socio Sanitaria e una Infermiera se le sono date di santa ragione e sono state sospese dall’Azienda. Litigavano per una mascherina protettiva. L’OSS accusava l’Infermiera di essere affetta da Coronavirus, ma era solo raffreddata.
Sono state tutte e due sospese dal lavoro dopo un furibondo litigio per una mascherina protettiva. Una Operatrice Socio Sanitaria di 34 anni e una Infermiera di 27 sono le protagoniste di questa storia che si tinge di ridicolo. La prima accusava la seconda, davanti ai Pazienti e ai loro parenti, di essere stata contagiata dal Coronavirus, la seconda rispondeva di avere un semplice raffreddore, preso durante l’ultima sua escursione in altura. Il fattaccio è avvenuto in Veneto, dove la fobia per il virus cinese è ai massimi livelli.
Il tutto è accaduto in una Unità Operativa di Medicina Generale in provincia di Padova. Le due operatrici se le sono date di santa ragione arrivando persino alle offese personali e non curandosi della presenza di ricoverati e di familiari.
L’Infermiera da qualche giorno è raffreddata. L’OSS più volte ve aveva chiesto di indossare la mascherina protettiva, soprattutto perché in emergenza Coronavirus. La prima si è sempre rifiutata, la seconda ha più volte insistito, in preda alla paura di essere infettata.
La fobia da Coronavirus viaggia ovunque in Veneto e soprattutto tra chi si occupa di assistenza alle persone ammalate.
Dopo il litigio le due sono state segnalate dal Coordinatore Infermieristico alla Direzione, che le ha convocata per sospenderle in maniera cautelativa. Lo spettacolo che hanno mostrato non era e non è degno di professionisti e operatori tecnici che devono garantire la salute del Cittadino, riducendo gli stati di ansia e non incrementandoli a dismisura come accaduto in questa occasione.
Cosa accadrà ora? Dopo la tirata di orecchie ora si attende un vero e proprio richiamo scritto, che chiuderà la fase della sospensione. L’Infermiera, per finire, è stata ammonita: “se sei ammalata o raffreddata devi rimanere a casa e non venire al lavoro”.
Le sue si sono scusate poi reciprocamente, abbracciandosi e sprofondando in un lungo pianto liberatorio.