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L’immunologa Viola rassicura: «La variante Delta sarà dominante. Ma i vaccinati vivranno un’estate serena».

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L’immunologa all’HuffPost: “I contagi potranno crescere, ma se tutti ci vacciniamo non aumenteranno i casi di malattia e morte”.

“Vaccinarsi subito per affrontare la variante Delta, senza aspettare il rientro dalle vacanze”. È questo il monito di Antonella Viola, immunologa, professoressa ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica – Città della Speranza. Raggiunta da HuffPost, la scienziata sottolinea che “la variante, essendo più contagiosa, è destinata a prendere il sopravvento, come è già successo con quella inglese. Essa è già presente sul territorio, ma è ipotizzabile che avrà maggior diffusione nel momento in cui aumenteranno i viaggi e la circolazione di persone tra i vari paesi”.

“L’emergere di varianti è un evento normale, continuerà a verificarsi perché il virus prova ad eludere la risposta immunitaria” ma, rassicura Viola, “se la copertura vaccinale sarà sufficiente, i contagi potranno anche crescere mentre non aumenteranno i casi di malattia e morte”.

A tale proposito, stiamo vedendo che in Regno Unito, e in parte anche in Israele, il numero dei contagi da variante Delta cresce mentre rimangono sotto controllo i numeri delle ospedalizzazioni. Questo cosa suggerisce?
“Suggerisce che con le varianti precedenti i vaccini sono risultati in grado di proteggere sia dalla malattia severa che dalle infezioni. Nel caso della variante Delta, che si sta dimostrando più resistente, le persone in alcuni casi si contagiano ma non sviluppano la malattia, tantomeno con decorso severo. Per questo motivo è fondamentale che tutti si vaccinino. Chi non è immunizzato, infatti, continua a correre rischi”.

Quindi non bisogna sperare nell’immunità di gregge?
“Come ho detto più volte, l’immunità di gregge non c’è e non ci sarà. Tutti devono proteggersi e devono farlo con la doppia dose, per generare una risposta immunitaria alta e che duri nel tempo”.

Nei prossimi mesi rischiamo di vivere nuove ondate, con una forza paragonabile a quelle passate?
“No, ma solo se la campagna vaccinale proseguirà come deve. Ribadisco che al momento i soggetti a rischio rimangono i non immunizzati o non vaccinati, ma anche le persone in cui il vaccino non ha generato una risposta anticorpale sufficiente a causa dell’età avanzata, di immunodepressione o di altre particolari condizioni cliniche. Solo proteggendo noi stessi, possiamo proteggere loro. Non bisogna fare terrorismo, ma rimanere vigili”.

Se tutto procederà per il verso giusto possiamo aspettarci che, prima o poi, il Covid-19 riesca ad esercitare un impatto paragonabile a quello di un’ondata influenzale?
“Se ci proteggeremo, il destino del virus potrebbe essere quello. Proprio come un’influenza potrà avere esiti più o meno severi a seconda del soggetto interessato, ma risulterà pienamente gestibile da parte del sistema sanitario. E, come per l’influenza, è possibile che i richiami dei vaccini saranno da destinare a gruppi specifici, come gli anziani o gli operatori sanitari”.

Cosa dobbiamo aspettarci dalle imminenti vacanze estive e quali sono le precauzioni da prendere?
“Ritengo che le persone vaccinate possano stare tranquille e vivere un’estate serena. Come abbiamo visto, anche nei paesi a maggiore circolazione come il Regno Unito, le cifre dei ricoveri rimangono contenute. Ma, in virtù della maggiore trasmissibilità della variante Delta, c’è da fare un appello: prestare particolare attenzione quando si è in presenza di persone non vaccinate o che non sono ancora completamente immunizzate. Per farlo è necessario proteggersi con le mascherine, mantenere il distanziamento e le misure di prevenzione che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi”.

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