Infermiera kille o iniezione accidentale?
Ravenna, iniezione accidentale di potassio o infermiera killer? È quello che dovrà essere stabilito in corte di assise di appello.
L’evento riguarda l’infermiere Daniela Poggiali, accusata di aver somministrato, nell’aprile 2014 una dose sub-letale di potassio ad una sua paziente Rosa Calderoni di 78 anni.
Tra le prove contro l’infermiere vi è un deflussore “rimasto nelle disponibilità della Poggiali per un tempo significativo”, all’interno del quale “vi era effettivamente del cloruro di potassio”.
Nel marzo 2016 l’imputata fu condannata all’ergastolo, in seguito era stata assolta con formula piena perché il “fatto non sussiste”: infatti, secondo quanto emerso dalla perizia medico legale il quadro clinico della signora era “solo in parte compatibile” con una somministrazione letale di potassio.
Tuttavia, ulteriori sviluppi sul caso, hanno reso noto che la Poggiali avrebbe ucciso almeno un altro paziente con un’iniezione letale di potassio. Si tratta di Massimo Montanari, 95 anni, ex datore di lavoro del fidanzato della Poggiali, deceduto nel marzo 2014 «un parziale miglioramento del quadro clinico».
Decine altre morti sospette verranno archiviate per mancanza di prove.
La conclusione della vicenda sarà a Bologna, dove la corte d’assise di appello, stabilirà cosa è successo.