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San Remo 2021: vincono i Maneskin, secondi Michielin-Fedez e terzo Ermal Meta.

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I Maneskin con il brano Zitti e buoni vincono il 71/o Festival di Sanremo. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti.

Alla fine vince il rock a San Remo 2021 con i Maneskin. Si piazzano al secondo posto Francesca Michielin e Fedez, mentre sul terzo scranno sale Ermal Meta, il favorito fin dall’inizio. Amadeus e Fiorello hanno annunciato il loro ultimo anno alla manifestazione sanremese, nel 2022 daranno spazio ad altri conduttori.

I Maneskin cantano “Zitti e buoni”.

https://www.youtube.com/watch?v=1OISmX4vOKA

 

Questa la classifica finale dei Big dal quarto al ventiseiesimo posto:

  1. Meneskin;
  2. Michielin-Fedez;
  3. Ermal Meta;
  4. Colapesce Dimartino;
  5. Irama;
  6. Willie Peyote;
  7. Annalisa;
  8. Madame;
  9. Orietta Berti;
  10. Arisa;
  11. La Rappresentante di Lista;
  12. Extraliscio feat. Davide Toffolo;
  13. Lo Stato Sociale;
  14. Noemi;
  15. Malika Ayane;
  16. Fulminacci;
  17. Max Gazzè;
  18. Fasma;
  19. Gaia;
  20. Coma_Cose;
  21. Ghemon;
  22. Francesco Renga;
  23. Gio Evan;
  24. Bugo;
  25. Aiello;
  26. Random.

Qui in basso Francesca Michielin e Fedez cantano ‘Chiamami per nome’:

https://www.youtube.com/watch?v=vfVc-ltT0dk

Ermal Meta canta ‘Un milione di cose da dirti’:

https://www.youtube.com/watch?v=Kni7wZw03-c

La serata finale del Festival di Sanremo si apre con la Banda della Marina militare che esegue l’Inno di Mameli.

Fiorello rende omaggio a Little Tony, accompagnato in apertura dalle coreografie ipnotiche degli Urban Theory, la dance crew fenomeno dei social con oltre 600 milioni di visualizzazioni.

Fiorello, giacca di pelle rossa con frange (riproduzione fedele) e bandana d’ordinanza al collo a ricordare il cantante, che lo scorso febbraio avrebbe compiuto 80 anni, ha cantato un medley dei successi di Little Tony, tra Cuore Matto, Riderà, Profumo di mare.

Gli Urban Theory si esibiscono in una suggestiva coreografia caratterizzata dalla tecnica di ballo del tutting: danza interpretativa contemporanea che si focalizza sull’abilità del ballerino di creare posizioni geometriche e movimenti delle dita delle mani. Un percorso straordinario quello degli Urban Theory: partiti come una piccola scuola di danza del Ponente Ligure, a Vallecrosia (IM). In pochissimi anni hanno bruciato tutte le tappe possibili conquistando prima Federica Pellegrini, durante la loro partecipazione a Italia’s Got talent, che li ha premiati con un Golden Buzzer, e successivamente Fiorello che li ha scelti come corpo di ballo per il programma “Viva Rai Play!”. Fino alla chiamata di Jimmy Fallon che li ha voluti in collegamento nel The Tonight Show.

Sul palco dell’Ariston Fiorello ironizza sul futuro di Sanremo e scherza con Amadeus che ha escluso l’ipotesi di un festival ter: “E’ finita l’avventura. Oggi sono rimasto basito: in conferenza stampa hai detto che non farai il festival l’anno prossimo. Ti capisco, perché è impegnativo, hai un’età, ma se non lo fai tu finalmente sto in pace. In bocca al lupo a quelli che verranno l’anno prossimo a fare il festival: vi auguro questa platea piena, la galleria piena, il pubblico in mezzo all’orchestra, milioni persone fuori dell’Ariston, ospiti internazionali, ma vi deve andare malissimo, ve lo auguro con tutto il cuore”. Finge di annunciare già il vincitore: “Non posso venire qui alle 2 ad annunciarlo”, sottolinea biascicando. “Ultima cosa. Mi ha chiamato Franceschini, sai che noi della cultura abbiamo la chat, e mi ha chiesto di ricordare che sono i 700 anni di Dante. Mi ha chiesto di leggere qualcosa: ma io le cose le so a memoria, declamo”. Recita l’incipit dell’Inferno, l’ultimo verso del Paradiso e chiosa: “Quello che c’è in mezzo ve lo leggete voi perché noi abbiamo 26 cantanti”.

“In attacco Zlatan e Ibra. Al centrocampo Fiorello, sarebbe un bravissimo fantasista e il calcio senza fantasia non è bello. In difesa l’orchestra, che ha difeso con i denti la forza della musica”. E’ la formazione che Ibrahimovic ha portato per la partita del festival di Sanremo. “E io?”, chiede Amadeus. “Tu portiere, se non ti va bene vai in panchina, se no vai in tribuna, se no vai a casa”. Nel ruolo dello stopper Ibra mette Achille Lauro: “così mette paura agli avversari e stanno lontano. Volevo fare lo scambio di maglia, ma non si può: è sempre nudo”. Poi, guardando la giacca nerazzura di Ama, ammette di avere fatto un errore: “non ho deciso io il colore della tua giacca”.

Per la prima volta scende le scale dell’Ariston Serena Rossi, reduce dal successo della fiction Mina Settembre, e lancia La canzone segreta, il nuovo show che condurrà da venerdì 12 marzo su Rai1. “E’ una nuova sfida e a me le sfide piacciono. Ogni sera avremo sette ospiti, personaggi amatissimi, che entrano in studio senza sapere nulla di quello che abbiamo preparato per loro, prendendo spunto dalla loro canzone segreta”. “Ho indagato sulla tua canzone segreta”, dice l’attrice ad Amadeus e gli dedica ‘A te’ di Jovanotti.

Dopo le ‘proteste’ dei giorni scorsi, ha ricevuto il suo mazzo di fiori anche Fedez, in gara in coppia con Francesca Michielin. I due, che nelle sere passate avevano rimarcato il distanziamento da covid con un nastro di raso legato alle aste dei microfoni, hanno cantato occhi negli occhi e alla fine del brano si sono abbracciati stretti.

Ornella Vanoni si prende la scena: “Il pubblico non c’è, ma l’emozione è uguale”. E punzecchia Fiorello: “Ma la tua passione è cantare? È un festival di musica, se canti anche tu non va bene, noi chi siamo?”. Una battuta sul look del maestro Leonardo De Amicis. Poi si rivolge agli orchestrali: “Sono più importanti loro del pubblico, magari ne capiscono di più. Ma sono stanchi, sfatti”. Dopo il medley su Una ragione di più, La musica è finita, Mi sono innamorato di te, Domani è un altro giorno, entra in scena Francesco Gabbani per il duetto su Un sorriso dentro al pianto. “Seguiteci in questo momento così importante che dovrebbe rallegrare questo momento così difficile che non sembra avere fine. E’ molto importante aver fatto questa serata comunque”, dice la Vanoni prima di lasciare il palco.

Applauso per le maestranze in un momento difficile come questo. E’ quello che invita a fare Fiorello durante un cambio di scena ai tecnici entrati sul palco dell’Ariston. Con l’orchestra che accoglie volentieri l’invito. “Loro sono in rappresentanza di tutti i nostri tecnici”, ha aggiunto Fiore.

“Alla fine di questa settimana, voglio dirvi una cosa: tutti conoscevano già Zlatan prima di questo festival. Allora perché Zlatan è venuto qui? Perché gli piacciono le sfide, l’adrenalina, gli piace crescere e se non affronti le sfide con te stesso non puoi crescere”. Ibra rende omaggio all’Italia e al festival nel suo monologo. “Quando fai una sfida è come scendere in campo, e quando scendi in campo puoi vincere o puoi perdere – dice rivolgendosi al pubblico -. Io ho giocato 9545 partite, ne ho vinte tante, ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti, ma ne ho anche perso qualcuno. Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho anche persa qualcuna. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partire. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo”. E poi illustra la sua filosofia: “Il fallimento non è il contrario del successo, ma è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu, la cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza, concentrazione”. Prima di scendere tra gli orchestrali per fare una foto con il primo violino, aggiunge: “Ho organizzato questo festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. E questo non è mio festival, non è il festival di Amadeus, ma è il vostro festival, dell’Italia intera. Grazie Italia la mia seconda casa”.

Ospite all’Ariston Tecla Insolia.

Fiorello riceve il Premo Città di Sanremo, assegnato dal direttore artistico, ovvero dal suo amico Amadeus. “E’ il premio più bello della mia carriera, e chi se lo dimentica questo – dice commosso Fiore -. Non riesco a dire qualcosa di simpatico. Lo dedico a tutti quello che hanno lavorato perché questo festival arrivasse alla quinta puntata: è il nostro premio”, aggiunge sollevando in alto il riconoscimento.

Giovanna Botteri racconta all’Ariston l’inizio della pandemia, quando un anno fa la Cina capì di essere in guerra, poi invita Amadeus a chiudere gli occhi e a immaginare “quello che c’è oltre la telecamera: vedi la gente, che è lì a guardarci con affetto, senti i cuori che battono e quel battito significa calore, affetto. Senti che chi ci segue da lontano ci vuole bene per come siamo, anche se siamo imperfetti, e questo ti dà la forza di non sentirti più solo, di capire che puoi farcela, devi farcela. E noi ce la faremo, sono sicura”.

I Maneskin, alla fine dello loro esibizione, chiamano sul palco il direttore d’orchestra Enrico Melozzi per consegnargli i mazzi di fiori ricevuti. “Chiamiamo sul palco il maestro: è un modo simbolico per darli a tutti i musicisti che hanno partecipato a questo Sanremo”, spiega il frontman Damiano.

Achille Lauro per il quadro finale ha scelto la sua C’est la vie, con un omaggio all’orchestra, e stavolta invoca la benedizione di Dio “su tutti noi, esseri umani”.

Prende il via dal palco di Sanremo la grande avventura delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Federica Pellegrini e Alberto Tomba, insieme ad Amadeus, hanno svelato in esclusiva mondiale i due possibili loghi dei Giochi italiani che saranno sottoposti a voto popolare sul sito e sulla App di Milano Cortina 2026. Per la prima volta nella storia, il simbolo di un’Olimpiade sarà scelto dalla gente. Pellegrini ha invitato gli spettatori a votare per ‘Futura’, Tomba per ‘Dado’. “Sono felice di essere tornata al Festival per lanciare il voto popolare di Milano Cortina 2026”, ha spiegato la campionessa di nuoto a margine dell’intervento a Sanremo. “L’ultima volta che ci ero stata era 9 anni fa con Gianni Morandi. L’ansia di scendere quelle scale è la stessa, ma l’emozione è ancora più forte. Questi Giochi saranno una vetrina straordinaria e una grande occasione per il Paese. Saranno i Giochi di tutti -ha concluso – e tutti devono partecipare a partire da questo voto sull’App e sul sito di Milano Cortina 2026”. Per Alberto Tomba, “questo Festival ha unito musica e sport e non poteva che chiudersi con la celebrazione del prossimo grande evento che ospiterà il nostro aese. Vorrei veramente che fossero i Giochi di tutti gli italiani. Saremo tutti parte di una bellissima avventura a cominciare da oggi: per la prima volta gli italiani sono invitati a scegliere quale sarà il logo dei Giochi Olimpici, quindi votate e che vinca il migliore”. La votazione sull’emblema olimpico resterà aperta per due settimane sul sito www.milanocortina2026.org e sull’app Milano Cortina 2026. Il risultato verrà quindi annunciato in una puntata speciale dei Soliti Ignoti su Rai1 dedicata ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026.

Veronica Lucchesi, la cantante de La Rappresentante di Lista, ha stupito con un abito da sposa formato extra che ha occupato buona parte del palco, costringendola per altro a rimanere ferma al suo posto durante tutta l’esibizione.

Tuffo negli anni ’70 e ’80 all’Ariston con Umberto Tozzi: il cantautore propone “Dimentica dimentica” e poi un medley delle sue hit più famose “Ti amo”, “Stella stai”, “Tu”, “Gloria”. La standing ovation è, naturalmente, virtuale. Il 10 aprile il cantautore sarà protagonista di un concerto in streaming allo Sporting di Montecarlo “per raccogliere fondi per i miei musicisti e tecnici – annuncia – che fanno parte di un settore in gravissima crisi in questo doloroso periodo di pandemia”.

Piccolo imprevisto per Max Gazzè durante la sua esibizione, vestito da Clark Kent che si trasforma in Superman. Ma il supereroe che si è tuffato in platea è inciampato tra le poltrone perdendo per un attimo il filo della canzone. “Eh, so’ caduto”, ha poi commentato in tono scanzonato lo stesso Gazzè.

Medley di successi con Riccardo Fogli, Michele Zarrillo, Paolo Vallesi.

Si chiude, prima di proclamare il vincitore, con Dardust.

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