Infermieri ed Emergenza Coronavirus. Sul settimanale Grazia: “siamo più forti della seconda ondata”.

Pubblichiamo l’introduzione del servizio realizzato dal settimanale “Grazia” dedicato alla Professione Infermieristica e all’assistenza a pazienti colpiti da Covid-19. Parlano i colleghi Paolo Baldini, Silvia Fortunato, Paola Arcadi ed Enrico Tomaiuolo, oltre alla presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli.

Il settimanale “Grazia” dedica ampio spazio agli Infermieri in uno speciale edito sull’ultima edizione della rivista. Per l’occasione sono stati ascoltati i colleghi Paolo Baldini, Silvia Fortunato, Paola Arcadi ed Enrico Tomaiuolo, oltre ovviamente alla presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli.

Paolo Baldini, in forza sui mezzi di soccorso di emergenza e urgenza, nel pavese, ha ap­pena finito una notte di corse e chiamate e sulla sua pagina Facebook scrive: “In pieno delirio discuto con una negazionista del Covid che viene a dirmi che gli ospedali non sono pieni e ci inventiamo tutto”. Lo raggiungo al telefono: “Mi manca il fiato pensando a quello che ho davanti. Perché ci sono già passato e non posso fare finta di niente. Nel mio lavoro sono abituato a gestire l’inimmaginabile, dagli incidenti stradali ai bambini in arresto cardiaco. Ma con i positivi che salgono ora sento rimontare un’impotenza che ho già vissuto. Ripenso a chi se ne è andato senza salutare i suoi cari e oggi tutto pare dimenticato. Le prossime settimane saranno cruciali”.

Silvia Fortunato teme di rivedere la disperazione muta negli occhi dei suoi colleghi dell’Azienda Usl di Bolo­gna, dove lavora: “C’è già caos fuori da molti ospedali e i ricoveri aumentano. Certo, oggi sappiamo molto di più del Coronavirus. Ma i numeri e i morti di marzo sono il retropensiero che non ci abbandona in questa seconda ondata. Noi infermieri abbiamo a che fare con vite, ma anche noi siamo vita e certe prove sono state durissime”.

Errico Tomaiuolo non vuole l’ospedale di Reggio Emi­ lia deserto perché tutta l’energia si gioca nei reparti Covid: “Succederà se le terapie intensive saranno affol­ late. E tornerà la paura di non riuscire a salvare tutti”. Paolo, Silvia ed Errico sono tre voci tra i 452 mila infermieri iscritti agli Ordini regionali. E sono già nell’occhio del ciclone. Sono l’esercito su cui si sono riaccesi i riflettori dopo il lockdown chiesto dal governo, mentre i contagi salgono come una marea cattiva e la Protezione civile chiede un rinforzo di 1.500 unità cercando anche tra gli studenti del terzo anno dei corsi di laurea in Infermierstica. Paolo, Silvia ed Errico c’erano, ci sono e ci saranno. Come sempre accanto a un malato, non solo di Coronavirus.

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