Coronavirus. In Italia l’emergenza fa sfregare le mani a molti, soprattutto a farmacisti, proprietari di negozi per articoli sanitari e di aziende produttrici di maschere protettive e altri DPI.
Non tutti se la passano male in questo periodo di emergenza per il contagio da Coronavirus cinese. C’è in Italia chi si sfrega le mani per i guadagni che sta facendo. Tra questi, non nascondiamocelo, ci sono alcuni farmacisti, proprietari di negozi per articoli sanitari e di aziende produttrici di maschere protettive e altri DPI. Stanno facendo affari d’oro in un periodo di crisi buia per la Nazione.
Il COVID-19 porta bene, quindi, a chi è titolare di Farmacie, negozi di articoli sanitari e aziende produttrici di dispositivi di protezione individuale. La gente sta facendo la fila per acquistare gel antisettici, disinfettanti e mascherine (di tutti i tipi). Le aziende sanitarie pubbliche e private anche. A questi vanno aggiunti le fabbriche e le strutture pubbliche/private dotate di front-office.
Nelle farmacie è diventato quasi impossibile reperire il materiale di cui si è detto, mentre le fabbriche continuano a produrne a dismisura e persino ad esportarlo all’estero (persino in Cina).
Di recente il presidente delle regioni italiane e presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha chiesto al Governo Conte di bloccare le esportazioni e di requisire i DPI prodotti nel nostro Paese perché servono agli italiani.
Non sappiamo a quanto ammontino i guadagno di queste imprese (compreso farmacie e sanitarie), ma la sensazione è che ci sia un incremento proporzionale delle vendite, che portano a fatturati impensabili prima dell’avvento del COVID-19.
E’ questa un’altra sfaccettatura di una emergenza che, anche mediatamente, sta interessando oramai l’intera nazione.
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