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Coronavirus. Tute protettive non in regola per l’OPI di Bari, ma l’Inail dà l’ok alla Regione Puglia per distribuirle.

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Emergenza Coronavirus. Polemiche tra l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bari e la Regione Puglia relativamente all’acquisto di tute protettive anti-Covid19 “Modello Iwode”. L’Inail dice che sono a norma di Legge.

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bari, presieduto dal collega Saverio Andreula, aveva sollevato il problema delle tute protettive anti-Covid19 arrivate dalla Cina. Dito puntato contro il “Modello Iwode”.

La presa di posizione di Saverio Andreula.

Saverio Andreula, presidente OPI Bari.
Saverio Andreula, presidente OPI Bari.

“Sono numerose le segnalazione giunte al presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Bari sulla qualità e le caratteristiche tecniche delle tute da lavoro modello IWODE appena arrivate dalla Cina, distribuite al personale infermieristico, medico e di supporto, operante nelle unità di cura dell’area Covid 19 del Policlinico e della Asl Bari – spiegava Andreula in una nota inviata agli organi di stampa – quel materiale è utilizzabile solo per la protezione meccanica e non ripara dal rischio di contaminazione biologica”.

“Quelle tute, assegnate al personale sanitario delle unità operative dell’area Covid 19 – aggiungeva – sono state utilizzate in Cina per le sole attività di sanificazione degli ambienti e sono inutili per proteggere dal contagio i sanitari e, per di più, quelle tute non sono presenti nell’elenco dei dispositivi medici certificati dall’Inail”. A giudizio di Andreula sarebbe bastata una semplice traduzione letteraria delle indicazioni presenti sulla confezione per capire che quelle tute sono inutilizzabili “per il contenimento del rischio biologico a cui è esposto il personale sanitario che opera direttamente nelle aree di degenza”. Al danno, spiega ancora il presidente dell’Opi Bari, si aggiunge la beffa dei calzari fabbricati in proprio, dal personale sanitario, con le “buste dell’immondizia”.

La diffida dell’OPI di Bari.

Andreula aveva inoltrato una lettera diffida tra gli altri anche al Direttore generale del Policlinico di Bari affinché non vengano consegnate al personale sanitario le tute “incriminate” poiché ciò determinerebbe una palese violazione di legge poiché pone in serio rischio da contaminazione i lavoratori ignari del pericolo.

Ora però arriva l’ok dell’INAIL all’utilizzo di questo modello di tute e la risposta di Michele Emiliano (Regione Puglia).

Michele Emiliano, presidente Regione Puglia.
Michele Emiliano, presidente Regione Puglia.

“Le tute DPI acquistate dalla Regione Puglia dalla Cina possono essere utilizzate dal personale sanitario. È arrivata oggi la validazione dei dispositivi di protezione individuale da parte dell’Inail. Ringrazio Inail per la rapidità e la puntualità del riscontro”. E’ quanto comunica il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in risposta alle polemiche degli ultimi giorni e alle richieste da parte degli ordini dei Medici e degli Infermieri di sospendere la distribuzione del materiale, considerato non idoneo.

Il Direttore Centrale dell’Inail, dott. Edoardo Gambacciani, a seguito della valutazione compiuta dalla struttura tecnico scientifica dell’Istituto, ha attestato che il DPI modello IWODE Protection Cod. FH 370001-3 presenta requisiti tecnici corrispondenti a quelli previsti dalla norma EN 14126/2003. Pertanto il Direttore dell’Inail ha dichiarato la rispondenza alle norme vigenti del dispositivo di protezione per il corpo prodotto da Guangzhou Chaisen Custom Clotingh Supply China Management Co. Ltd.

Tale dichiarazione rientra nell’ambito dell’attuazione dell’art.15 comma 3 decreto-legge 17 marzo 2020, n.18 “Validazione straordinaria dei dispositivi di protezione individuale”, fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020.

“La struttura di supporto del soggetto attuatore – dichiara il dirigente di sezione Protezione civile Mario Lerario – nel prendere atto della pronta risposta dell’INAIL, conferma la correttezza dell’iniziativa assunta per garantire la sicurezza degli operatori sanitari”.

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