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Coronavirus. Procura apre inchiesta su assembramento del Venerdì Santo a San Marco in Lamis: attentato alla salute pubblica.

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Emergenza Coronavirus. La Procura della Repubblica di Foggia aprirà ufficialmente inchiesta su assembramento del Venerdì Santo a San Marco in Lamis (FG). Reati contestati a Sindaco, Parroco, politici e cittadini presenti: attentato alla salute pubblica e inosservanza degli obblighi di assembramento. Si rischia ora la zona rossa coatta. Michele Emiliano che fa?

Mentre l’Italia resta a casa e anche Papa Francesco Bergoglio officia la Santa Messa del Venerdì santo da solo, a San Marco in Lamis, nella Puglia garganica, ci sono addirittura il primo cittadino e il parroco che mettono in scena un evento religioso alla presenza di centinaia di cittadini. Così va da sé che la Procura della Repubblica di Foggia decida di aprire una inchiesta al momento contro ignoti per capire cosa è accaduto e chi ha autorizzato una simile “scemenza della fede” ai tempi dell’Epidemia da Coronavirus. Ovviamente saranno interrogati tutti i presenti all’evento, che nel frattempo potrebbero già essere stati riconosciuti da chi di competenza. Poco fa al TG1 sindaco e parroco hanno chiesto scusa alla cittadinanza (LINK al minuto 24).

L’arcivescovo di Foggia boccia l’iniziativa del parroco Don Matteo Ferro, che ora rischia la sospensione o il trasferimento in altra città.

L’arcivescovo della diocesi di Foggia, Vincenzo Pelvi, ha stigmatizzato l’accaduto. ”Meraviglia non poco quanto avvenuto sul sagrato della chiesa Maria Santissima Addolorata in San Marco in Lamis, nella serata di venerdì 10 aprile, dove un momento di preghiera silenziosa, programmato per essere teletrasmesso, si è trasformato in manifestazione con partecipazione di popolo. Un atto grave perché da parte dei presenti è venuto meno il buon senso e la prudenza nel contribuire alla tutela della salute ed evitare un ulteriore estensione del contagio”. Il presule, quindi, ribadisce ai parroci di ”attenersi categoricamente, con interpretazione restrittiva, alle indicazioni già ricevute, evitando di mettere a rischio e in pericolo cittadini e fedeli che, chiusi in casa, con amarezza e grande sacrificio, stanno rinunciando alle celebrazioni religiose della Pasqua”… e di fatto bacchetta Don Matteo Ferro.

Don Matteo Ferro chiede scusa in lacrime alla cittadinanza ai microfoni del TG1.
Don Matteo Ferro chiede scusa in lacrime alla cittadinanza ai microfoni del TG1.

 

Il sindaco Michele Merla con l'inviato del TG1 Giacinto Pinto si dice mortificato e avvilito. Non è riuscito ad interrompere un momento solenne di fede, ma doveva farlo. Si è preso tutte le sue responsabilità. Non si dimetterà da primo cittadino.
Il sindaco Michele Merla con l’inviato del TG1 Giacinto Pinto si dice mortificato e avvilito. Non è riuscito ad interrompere un momento solenne di fede, ma doveva farlo. Si è preso tutte le sue responsabilità. Non si dimetterà da primo cittadino.

E si perché di “scemenza” si tratta, con uno scaricabarile da vergogna tra politici, religiosi e cittadini. Questi ultimi sono stati attaccati come “irresponsabili”, mentre i primi due lo sono veramente per aver messo in scena l’incredibile. Il bello è che è  accaduto ieri sera proprio in quella San Marco in Lamis (FG) dove dopo un funerale pubblico ci furono infetti, un morto per Covid-19, centinaia di persone in quarantena e polemiche a non finire. Fu proprio da quell’episodio che il Governo e le Prefetture vietarono le esequie pubbliche in tutta Italia.

Il sindaco chiede scusa alla popolazione e all’Italia intera, ma non parla di dimissioni.

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L’annuncio del Procuratore della Repubblica di Foggia.

Ludovico Vaccaro, procuratore capo di Foggia commentando gli assembramenti di fedeli durante le celebrazioni del Venerdì santo, ieri sera a San Marco in Lamis, nel Foggiano. E annuncia: “A breve apriremo un’inchiesta”. “Il nostro scopo è quello di ricostruire l’accaduto – aggiunge – per accertare eventuali responsabilità di tipo omissivo. Di sicuro c’è stata una violazione delle misure anti-contenimento da virus Covid”.

Sotto accusa finiscono il primo cittadino del Partito Democratico, Michele Merla, e il parroco della Chiesa dell’Addolorata, don Matteo Ferro, noto per essere il “cappellano” del Foggia Calcio. Quest’ultimo mette anche in difficoltà ora la sorella Carolina Ferro, assessore ai servizi sociali del Comune Sammarchese, che si sta battendo da tempo per convincere i cittadini a restare a casa. Appello che non hanno ascoltato ieri sera, tant’è che in centinaia si sono riversati nella piazza dove il sindaco aveva autorizzato ad effettuare l’evento religioso (voluto da don Matteo), quasi “autorizzati” implicitamente dalla presenza di politici, religiosi e persino forze dell’ordine.

Le giustificazioni inutili del sindaco.

Il sindaco ha provato ad arrampicarsi sugli specchi, il parroco non si è sentito, ma ora la popolazione chiede in massa il loro “ritorno a casa”. Sono tanti i sammarchesi in sede e fuori sede che stanno chiedendo le dimissioni del primo cittadino del PD e l’auto-sospensione da ogni incarico del parroco don Matteo Ferro, rei di aver incitato la cittadinanza a trasgredire le regole, regole costruite con tanti sacrifici a cui lo stesso sindaco e parroco facevano riferimento.

La loro colpa? Innanzitutto non aver previsto l’assembramento, poi di non aver interrotto l’evento pubblico quando si sono resi conto che ormai la piazza era piena di gente. Con loro le forze dell’ordine, che ora hanno l’obbligo di individuare uno per uno i partecipanti all’iniziativa (e si perché nessuno può essere autorizzato ad uscire di case se non per motivi di lavoro, di salute o di necessità impellenti e una funzione del Venerdì Santo non è una di queste eventualità) e di multarli. Per primi vanno multati il primo cittadino, il parroco e tutti coloro che hanno preso parte alla funzione e hanno atteso lo Stabat Mater e l’accensione della tradizionale Fracchia (che si poteva evitare).

Si doveva fare a porte chiuse e in diretta web/Facebook.

L’evento si doveva svolgere a porte chiuse in chiesa, anche alla presenza del primo cittadino e a distanza di altri rappresentanti delle Istituzioni, delle forze dell’Ordine e della Protezione Civile.

Ora ben venga l’inchiesta della Procura, ma si spera nelle dimissioni immediate di Sindaco e Parroco, che a questo punto sono poco cedibili di fronte ad una Pandemia che in Italia ha mietuto quasi 19.000 vittime (2 a San Marco in Lamis) e decine di miglia di contagiati.

Il silenzio di Michele Emiliano, governatore della Puglia.

Una vergogna nazionale, di cui certamente continueremo a parlarne. Tutto ciò con il silenzio assoluto di Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia e compagno di partito del sindaco Sammarchese. Qui non è una questione politica, ma una questione di civiltà e ora ci attendiamo l’intervento del presidente pugliese per impedire che questi eventi accadano di nuovo.

La Lega chiede commissariamento del Comune al Prefetto di Foggia.

Il Consigliere Comunale della LEGA di San Giovanni Rotondo, Marianna Pia Natale, ha chiesto al Prefetto di Foggia di intervenire per porre fine al comportamento irresponsabile tenuto dal Sindaco di San Marco in Lamis in occasione dei riti religiosi del Venerdì Santo. Lo stesso, alla presenza anche del Consigliere Regionale Napoleone Cera e di altre Autorità, ha autorizzato, partecipando anche in prima persona, un vero e proprio assembramento di persone vietato dalle disposizioni in vigore sull’emergenza Coronavirus.

Nel paese del primo focolaio in Puglia a causa di una evidente distrazione, come si ricorderà il funerale di una persona con Coronavirus, si continua in modo irresponsabile e pericoloso a gestire l’emergenza non nel rispetto delle leggi e della sicurezza della popolazione. Sono molti i cittadini che ci scrivono e chiedono l’intervento delle Autorità competenti preoccupati soprattutto perché sono molti coloro che ogni giorno si recano a San Giovanni Rotondo per lavoro e per consegne di merce alimentare ed altro. Inoltre si è chiesto al Prefetto, di predisporre tutti i controlli in occasione della festa della Pasquetta visto che le Autorità di San Marco in Lamis hanno già dimostrato la scarsa attenzione mettendo in serio pericolo tutto il territorio circostante.

Post Scriptum.

Tutto ciò è avvenuto in contemporanea con il discorso del Premier Giuseppe Conte, che chiudeva l’Italia e gli Italiani in casa fino al 3 maggio 2020, che a San Marco in Lamis ha studiato e passato tutti gli anni delle Superiori al locale Liceo Classico “Giannone”. Chi dirà ora ai sammarinesi di stare a casa a Pasqua e Pasquetta, il 25 aprile e il primo maggio?

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