Dopo l’incontro con il Prefetto è arrivata la convocazione del tavolo sulle problematiche legate alla sicurezza dei posti di lavoro. La questione è fondamentale perché la sicurezza è il tema che intercetta tutte le altre problematiche e perché la sicurezza del lavoratore e posti di lavoro adeguati sono strettamente legati alla sicurezza del paziente e alla qualità dei servizi erogati.
Lo annuncia Fabio Turato della segreteria provinciale della Fp Cisl padovana.
La mancata convocazione del tavolo è uno dei motivi che hanno portato alla dichiarazione dello stato di agitazione. In materia di sorveglianza sanitaria in una azienda di grandi dimensioni con 7500 dipendenti continuamente esposti a rischio contiamo soltanto 3 medici competenti, che riescono a garantire soltanto le visite per i neo assunti e con grandi difficoltà quelle periodiche obbligatorie di legge. Chi rientra dalle malattie lunghe deve mettersi in ferie per aspettare l’appuntamento del medico competente e poter rientrare al lavoro.
La carenza di personale (MEDICINE E GERIATRIE SCONTANO MEDIAMENTE 3 UNITA’ DI PERSONALE IN MENO A REGIME) e i carichi di lavoro pesanti espongono i lavoratori a fortissimi livelli di stress in tutti i servizi. Oltre che ai servizi amministrativi centrali, anche nei distretti il personale amministrativo cessato non viene sostituito e chi è in servizio è costretto a turni forzati di sportello senza sosta e a spostarsi continuamente di sede in sede per coprire le emergenze e le scadenze. Nel territorio gli infermieri di assistenza domiciliare lamentano un aumento esponenziale delle prestazioni e come soluzione al problema si è pensato di dilatare l’orario di servizio su tutta la settimana senza adeguare gli organici. Non va meglio nei reparti dove la carenza di organico, il personale con limitazioni funzionali ( il 30 % quello denunciato) stanno mettendo in ginocchio i servizi. Non abbiamo nessuna evidenza formale in merito alle esposizioni accidentali a liquidi biologici, stimiamo che siano almeno 120 i casi all’anno ma molti non vengono nemmeno denunciati. E’ necessario indagarne le cause, se legate alla fatica, a un deficit formativo o alla carenza di dispositivi di sicurezza idonei.
Non vengono assicurate attrezzature adeguate per la movimentazione dei pazienti. A titolo di esempio, in Piastra Operatoria dell’Ospedale Sant’Antonio i letti operatori sono mal funzionanti e in Piastra Operatoria Ospedale di Cittadella abbiamo più volte segnalato la necessità di dotarsi di barelle motorizzate per alleviare il lavoro delle Operatrici che da sole movimentano i pazienti.
Sul piano delle infrastrutture i lavoratori all’Ospedale dei Colli ci segnalano ambienti con infiltrazioni di acqua, maleodoranti e impregnati di umidità con presenza di muffe, poco salubri per i lavoratori e per l’utenza. Non stanno meglio gli spogliatoi dei presidi ospedalieri che scontano spazi ristretti e armadietti fuori norma.
E’ necessario che la sensibilità per le condizioni di lavoro e la sicurezza dei lavoratori diventino un patrimonio sostanziale dell’azienda EUGANEA.