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venerdì, Marzo 29, 2024
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Tentato stupro: Dottoressa chiama in tempo forze dell’ordine

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Ennesimo tentativo di stupro ai danni di una dottoressa della Guardia Medica in Puglia.

Questa volta si è presentato alla porta della sede della Guardia medica di Taviano dove si trovava la stessa dottoressa che aveva aggredito due mesi fa durante una visita domiciliare e che aveva tentato di violentare: l’uomo, un 43enne di Racale (Lecce) già denunciato dai carabinieri per tentata violenza sessuale, ha citofonato ma il medico ha riconosciuto la voce ed ha immediatamente chiamato i vigilanti.

La notizia è riportata sul Nuovo Quotidiano di Puglia e sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Mentre le guardie giurate arrivavano sul posto l’uomo all’esterno – ha poi raccontato la dottoressa – ha infilato le mani dentro la grata del cancello esterno che, proprio per ragioni di sicurezza, era stato chiuso a chiave impedendo l’accesso non autorizzato a chicchessia. L’uomo era alla ricerca di un ferretto da rimuovere o di una maniglia da forzare per garantirsi l’accesso. I vigilanti hanno trovato poi il 43enne, all’apparenza tranquillo, all’esterno dell’ambulatorio. L’uomo ha spiegato di volere una consulenza medica: la dottoressa ha aperto, ha fatto entrare il 43enne e il vigilante e ha proceduto alla visita richiesta. La dottoressa, 35 anni, il 3 marzo scorso fu vittima delle ‘attenzioni’ dello stesso uomo il quale chiese una visita domiciliare e una volta ricevuto il medico in casa propria tentò di baciarla e poi si abbassò i pantaloni. La dottoressa riuscì a fuggire e dopo alcuni giorni denunciò l’accaduto ai carabinieri. A portare la solidarietà alla dottoressa scese in campo in quella occasione l’Ordine dei medici di Lecce che ha già annunciato che si costituirà parte civile per la richiesta dei danni nel caso in cui ci sarà un processo nei confronti del 43enne.

L’episodio avvenuto a Taviano riaccende i riflettori sulla mancanza di sicurezza negli ambulatori di guardia.

“Si tratta – commenta il presidente dell’Ordine dei medici, il dottor Donato De Giorgi, nella intervista pubblicata su ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ – di un episodio che, in sé, non ha grande rilevanza. Ma è occasione per alcuni spunti di riflessione. Attorno agli ambulatori di guardia si aggirano persone che, per le situazioni difficili in cui vivono, dovrebbero essere prese in carico da altre strutture. Accade a Taviano, ma anche in tanti altri paesi. La Direzione generale della Asl sta facendo tanto per rendere più sicure le sedi, ma tanto altro ancora c’è da fare. Non si deve abbassare la guardia. Anche l’Ordine si sta muovendo, per esempio organizzando dei corsi di autodifesa. Ma certamente tutto questo non basta. Ci sono delle persone che vanno aiutate. Se dovesse accadere qualcosa di grave, di chi sarebbe la colpa? Solo della persona coinvolta? O anche di chi non si è preso carico della situazione?”.

Per il presidente dei medici, è il ruolo del medico di guardia che deve essere interamente rivisto: “Serve una guardia medica più efficiente, utile e sicura, per garantire dignità al lavoro degli operatori e rinsaldare il legame con il territorio. Bisogna ripensare il ruolo della guardia medica”.

Fonte: Ansa.it

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