La “signora con la lampada” che riformò il concetto di assistenza infermieristica creando una personale teoria e dando l’avvio all’infermieristica moderna.
Florence Nightingale, passata alla storia come la pioniera dell’infermieristica moderna, è una figura sicuramente complessa da analizzare che caratterizza la storia del XIX secolo e che ancora oggi influenza visioni e opinioni nel campo dell’assistenza infermieristica.
Per identificare l’inglese Florence, dal nome della città italiana Firenze, come colei che riformò profondamente il concetto di assistenza infermieristica e della figura di infermiere è necessario collocarla nel suo secolo. Passata alla storia come la “signora con la lampada”, Florence Nightingale fu pioniera di cambiamento che ancora oggi influenza l’agire professionale degli infermieri. All’epoca l’assistenza, intesa come prendersi cura (ndr. in una visione quasi materna), era affidata esclusivamente alle religiose. Numerosi era gli ordini di suore che affidavano tutta una vita alla cura degli ammalati. Con la stessa dedizione Florence, nata nel 1820 a Firenze, identifica la sua visione personale di assistenza ai malati.
Dopo una giovinezza dove ricevette un’educazione di prim’ordine e di chiave cristiana, come si usava fare nelle famiglie inglesi che appartenevano all’aristocrazia dell’epoca, Florence decide nel 1845 di voler dedicare la sua vita alla cura e assistenza di malati ed indigenti. La scelta non fu subito accolta con l’entusiasmo che ci si potrebbe aspettare; la madre di Florence infatti era molto contraria alla scelta della figlia dal momento che si allontanava sempre di più l’idea di vederla accasata con un uomo aristocratico dell’epoca tal Richard Monckton Milnes. Ma l’opinione della famiglia Nightingale non si discostava di molto da quella diffusa all’epoca: un’infermiera era generalmente una donna di basso rango che svolgeva un lavoro stimato al pari di una vivandiera.
L’esperienza che sicuramente scosse Florence avvenne nel 1850 quando – senza alcun tipo di formazione – si recò in Germania a Dusseldorf e soggiornò in un ospedale luterano, gestito da diaconesse. Durante quell’esperienza il contatto profondo con la sofferenza umana la spinse a dedicare tutta la sua vita all’assistenza infermieristica. L’esperienza esercitata durante la guerra in Crimea (22 agosto 1853 – 18 ottobre 1854) la consacrò alla storia. in quell’occasione Florence fu capace di dimostrare spiccate competenze operative e organizzative. Conscia del ruolo che ricoprì durante la guerra in Crimea Florence Nightingale fece ritorno in patria dove con l’appoggio paterno riuscì ad aprire varie scuole dove insegnare l’assistenza infermieristica. Le scuole dell’epoca non hanno nulla a che vedere con le attuali Aziende Ospedaliere Universitarie; infatti le ragazze che vi si recavano trascorrevano un periodo di due anni circa fuori casa, alloggiando assieme l’une con le altre e vivendo a pieno la vita dell’infermiera in un’ottica quasi monastica. La scuola più famosa da lei istituita fu sicuramente quella del Saint Thomas’ Hospital di Londra istituita nel 1860 e che ancora oggi esiste e prende il nome di “Florence Nightingale School of Nursing and Midwifery” (ndr. che è parte del King’s College London).
Le sue teorie sono espresse ampiamente nel libro “Notes on Nursing” dove si evidenzia la visione di Florence Nightingale dell’infermieristica caratterizzata da: religiosità, rigidità organizzativa e dedizione. Per lei è parte della cura la tenuta dell’ambiente. L’infermiere è un manipolatore di esso. La sua filosofia del nursing vede il bisogno come necessità di controllare i fattori ambientali per garantire la salute, così l’infermiere può favorire la guarigione della malattia modificando i fattori ambientali: ricambi d’aria, calore, odore, luce nonché rumore. Secondo Florence i fattori che potevano nuocere al malato erano: aria viziata, umidità, rumori, freddo, sudiciume, buio. Dai suoi appunti (“notes“) emerge come l’attività dell’infermiera riusciva a ricavare una sfera di autonomia rispetto all’attività medica, un’idea che ancora oggi appare slegata dal pensiero comune. Era invece assente l’idea di autodeterminazione del paziente e della partecipazione del malato al processo di assistenza al fine di riacquistare la salute.
Florence Nightingale fu sicuramente una figura di spicco nella storia dell’infermieristica, riuscì ad avvicinare molte più laiche alla cura dei malati e con la sua dedizione riuscì a modificare l’idea che vigeva all’epoca. Oggi è una figura importante, è l’infermiera per antonomasia. Ma le sue teorie rivoluzionarie per l’epoca sono lungamente superate. Ogni anno in onore del suo genetliaco il 12 maggio si festeggia la giornata internazionale dell’infermiere, nonché viene ricordata dalla chiesa anglicana. Nella capitale londinese è situato il museo a lei dedicato. Inoltre una sua statua è tuttora conservata nella basilica fiorentina di Santa Croce.