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Primario chiude reparto: a Napoli Infermieri e Medici al mare per far festa!

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Primario chiude reparto: a Napoli Infermieri e Medici al mare per far festa!

E’ stato sospeso a tempo indeterminato e fino a nuovo provvedimento, cioè in attesa che vengano accertati i fatti, i medico Francesco Pignatelli, primario dell’Unità Operativa di Chirurgia vascolare dell’Ospedale del Mare. Il professionista è finito nell’occhio del ciclone dopo aver chiuso il reparto per consentire a tutti di partecipare alla sua festa. E intanto scatta l’ispezione stamane dei carabinieri dei Nas, nel reparto di Chirurgia vascolare del Trauma center.

La sospensione

Il primario è stato ascoltato dal direttore generale Mario Forlenza, che dopo il colloquio ha confermato il provvedimento di sospensione. Al posto di Pignatelli, Forlenza ha affidato l’incarico a Massimo Tatafiore, che si occuperà di dirigere l’unità operativa. “Pignatelli mi ha confermato di avere chiuso il reparto e trasferito i degenti in altre stanze. Nessuno ha subìto danni – sottolinea  il manager – ma ci sono i danni di immagine che abbiamo subito a fronte di un lavoro faticoso e durissimo che stiamo facendo per far funzionare al meglio l’Ospedale”.

L’intervento del ministro della salute Giulia Grillo

“Quando ho letto che un intero reparto era stato chiuso all’ospedale del Mare di Napoli per permettere al personale di partecipare al party organizzato dal nuovo primario per festeggiare l’incarico, per un attimo ho pensato che fosse una fake news. Poi ho scoperto che purtroppo sarebbe andata proprio così. Ho subito inviato i Nas e sto attivando anche le ispezioni del ministero tramite la direzione generale della programmazione. Anzi, domani andrò di persona a vedere”. Lo annuncia attraverso una nota ufficiale il neo-ministro della Salute Giulia Grillo.

“Vogliamo andare rapidamente in fondo a questa vicenda, come a tutti i casi che tolgono diritti e assistenza ai cittadini. Solo così – conclude il ministro in una nota – restituiremo il prestigio che merita al Servizio sanitario nazionale e potremo difenderlo da chi ne mina la credibilità”.

Il sopralluogo ispettivo del NAS dei Carabinieri

Intanto i  militari hanno verificato il regolare funzionamento della struttura. Stamane uffici pieni, per una regolare giornata di lavoro. Ma tutti ovviamente parlano della vicenda che ha visto al centro l’Ospedale del Mare, struttura che molto faticosamente si cerca di fare entrare in funzione. Ecco perché il caso della Chirurgia vascolare ha reso necessaria una verifica dell’accaduto anche da parte dell’Azienda sanitaria Napoli 1.

La chiusura del Reparto 

Una anomala chiusura di reparto, avvenuta tra venerdì e sabato. Una serata danzante sul mare, al Nabilah, prevista per quella notte e alla quale, guarda caso, partecipano tutti: infermieri e medici. Tutti per festeggiare il loro primario Francesco Pignatelli, che aveva appena ricevuto la nomina. Ma un paziente, poche ore prima, viene dirottato su decisione di un chirurgo vascolare dal presidio di Ponticelli al San Giovanni Bosco: senza una versione ufficiale. E soprattutto, senza lasciare traccia del trasferimento. Proprio come ieri ha raccontato Repubblica.
Il motivo? Lo specialista che ha suggerito a Gaetano C., affetto da aneurisma, di rivolgersi immediatamente all’altro ospedale gli ha salvato la vita, da un lato. Dall’altro, quella scelta ha rivelato che all’Ospedale del Mare – per 12 ore la Chirurgia Vascolare sarebbe andata in vacanza, quindi era meglio rivolgersi altrove. In ogni caso quel paziente stava rischiando di morire per un’emorragia, è stato operato e messo in sicurezza al San Giovanni Bosco dall’équipe guidata dal chirurgo Giuseppe Bianco.

Il primario che chiude il reparto per fare festa: “Che male c’è, ho risparmiato sugli straordinari”

Cronaca di una follia estiva. L’ha denunciata anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: « Un intero reparto che si organizza tra ferie, turni e malattie perché nessuno manchi all’evento è inaccettabile » . È stato già sospeso da ieri il professor Pignatelli, mentre stamattina Mario Forlenza, il direttore generale della Asl Napoli 1, competente per entrambi i presìdi, lo ascolterà per tracciare la ricostruzione di una pagina grave per la sanità campana.

“Ho chiesto al direttore generale dell’Asl  Napoli 1 Centro, Mario Forlenza, di farci avere i dettagli della sospensione comminata al primario Francesco Pignatelli. In attesa di saperne di più, convocheremo il dottor Pignatelli affinché possa offrirci la propria visione delle cose e alla fine assumeremo le dovute decisioni. Se dovesse essere confermato quanto stiamo apprendendo dai media, e quindi che il dottor Pignatelli abbia effettivamente premesso un proprio, futile, interesse alla salute dei pazienti non esiteremo a prendere importanti provvedimenti disciplinari”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti, in merito alle vicende che hanno coinvolto il primario di Chirurgia vascolare dell’ospedale del Mare.

Scotti sottolinea che “al netto di eventuali spiegazioni, che al momento non si riescono neanche ad ipotizzare, questa vicenda sta innegabilmente creando un grave danno di immagine a tutta la categoria”. “Si rischia di mandare in fumo il grande sforzo che la Regione e la Asl hanno messo in campo per contrastare la migrazione sanitaria e per ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini campani”, conclude.

 

Chi sono gli Infermieri coinvolti nell’iniziativa? L’OPI di competenza provveda alla loro espulsione

L’associazione AssoCareInformazione.it chiede espressamente che si faccia chiarezza su quanto accaduto e se ci sono responsabilità degli Infermieri in questa vicenda. Chiaro, secondo quanto riferito dai mass media, il reato di interruzione di pubblico servizio. L’appello va all’Ordine degli Infermieri di Napoli e agli OPI dove sono iscritti i colleghi che hanno preferito andare a ballare sul mare anziché protestare per una chiusura che non aveva senso. Una loro sospensione dall’albo e dal lavoro sarebbe una giusta lezione di vita, in attesa che la magistratura faccia la dovuta chiarezza sul caso. Vero che vi è la presunzione di innocenza, ma è evidente che in questo caso il non recarsi al lavoro abbinato ad una serata di puro divertimento va oltre ogni norma deontologica.
 
Sull’argomento torneremo a parlarne nelle prossime ore.

Fonte: La RepubblicaAssoCareNews.it

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