Il ragazzo era sano e in robusta costituzione
Sul banco di scuola all’Istituto comprensivo Alberto Mario ci sono dei fiori e il campetto di calcio dove Lorenzo è stato stroncato da un malore, è chiuso. A riferirlo la collega Melina Chiapparino de Ilmattino.it. A distanza di poco più di 24 ore dall’ultimo allenamento con i compagni della società sportiva Kodokan, la morte del 13enne napoletano, è ancora un mistero. Si è accasciato all’improvviso mentre giocava, era monitorato, seguito dalla famiglia, i certificati medici in regola. I genitori non si danno pace.
Il dramma martedì sera, poco prima delle 19, Lorenzo A., si trovava sul campetto di calcio della struttura sportiva allestita a palazzo Fuga, in piazza Carlo III e stava svolgendo il solito allenamento. Lorenzo non ha più ripreso i sensi.
È stato sottoposto inizialmente a un massaggio cardiaco dagli addetti della società sportiva da cui è partita anche la chiamata registrata dal centralino del 118 alle ore 19.05. Sul posto sono arrivate due ambulanze che hanno effettuato manovre salvavita e prestato le prime cure al ragazzino, trasportandolo d’urgenza all’ospedale San Giovanni Bosco dove i sanitari hanno continuato a rianimarlo per 40 minuti.
Il 13enne è giunto al nosocomio in condizioni cliniche gravi e con indosso ancora il completino e le scarpette da calcio. È morto per arresto cardiocircolatorio, ma sulla causa sono in corso le indagini della polizia (anche la scientifica ha effettuato dei rilievi sul campo). Sulla salma, come predisposto dal magistrato di turno, verrà effettuata l’autopsia.
Ora si cerca di capire se era affetto o meno di Sindrome di Brugada non diagnosticata.
Fonte: Ilmattino.it – AssoCareNews.it