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Infermieri, Ostetriche, Oss e Professionisti Sanitari: mobbing, come combatterlo.

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Prevenirlo è possibile o si deve subire prima di reagire? Infermieri, Ostetriche, Oss e Professionisti Sanitari ecco lo strumento da utilizzare.

Innanzitutto occorre conoscere il significato della parola Mobbing. L’etimologia del termine risale al verbo inglese [to]mob, ovvero assalire, molestare. Il significato letterale si riferisce a una serie di condotte vessatorie, aggressive e persecutorie nei confronti del dipendente. Esso è, ma non necessariamente, causa spesso di Burnout. Tutti possono essere colpiti e spesso ne sono vittime Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche/i, Professionisti Sanitari, Amministrativi, Tecnici e OSS.

E’ una degenerazione del rapporto di lavoro che struttura la gerarchia lavorativa secondo un sistema radicalmente tirannico dove la parte più forte che detiene i poteri gestionali e disciplinari padroneggia imponendo la propria volontà sulla parte più debole, il dipendente, ridotto a semplice esecutore privo di personalità, rispetto e libertà.  In poche parole, un atteggiamento che impedisce di lavorare o di svolgere serenamente la propria attività.

Riconoscerlo non è facile.

Non sempre è facile riconoscerlo e distinguerlo dal normale potere disciplinare del datore di lavoro; per aversi mobbing bisogna essere in presenza di più comportamenti, tutti indirizzati allo stesso predeterminato scopo, ovvero mortificare il dipendente, svilirne le competenze, umiliarlo, emarginarlo.

Parlare  di mobbing infermieristico è, al giorno d’oggi, è necessario in quanto l’infermiere è al centro di un cambiamento epocale, sia in termini professionali che in considerazione del prossimo.

Frequentemente è un fenomeno a senso unico discendente, quindi è più probabile vedere un coordinatore mobbizzare l’infermiere piuttosto che il contrario.

Per l’infermiere si può manifestare tendenzialmente in due forme:

  • Vessatorio – Persecutorio. Ovvero l’infermiere subisce ingiurie dirette alla persona e non neanche alla professione. Il tipo di lavoro svolto qualifica lo stato sociale della persona, in tal modo se l’attività svolta è considerata non importante sul piano sociale, allora le offese si considerano legittime e giustificate.
  • Strategico. L’azienda ospedaliera vive grazie al mobbing cioè l’organizzazione interna del datore di lavoro non può esistere se si rispettano i valori costituzionali, essa, invece, esiste grazie ad un sistema che lega in maniera inflessibile le risorse umane in modo da vanificare ogni valore della persona che rientra in una precisa categoria.

Che tipi di mobbing si conoscono?

Alcuni esempi di mobbing:

  • demansionamento, mancata assegnazione dei compiti lavorativi e degli strumenti di lavoro, dequalificazione, privazione dei compiti, impedimento sistematico e strutturale all’accesso delle notizie;
  • improvvisa interruzione della carriera professionale, atti sistematici (negazione ferie e permessi, privazione dei collaboratori), formalmente legittimi;
  • adozione di provvedimenti disciplinari in modo pretestuoso, ambiente di lavoro ostile, pressioni psicologiche, eccessive forme di controllo.

Il mobbing ripercuotersi sugli assistiti.

Purtroppo questo fenomeno si estende anche nel rapporto che intercorre tra l’Infermiere, il Professionista Sanitario, l’Oss e il Paziente. Molto spesso succede che il paziente che si rivolga al professionista sanitario dandogli del tu non con tono amichevole ma di scarsa considerazione, importanza, valore.

L’infermiere non è visto come un professionista al pari del medico, l’infermiere si deve muovere e deve eseguire gli ordini. Per circoscrivere il mobbing si deve combattere questa mentalità.

Pretendere da un infermiere una prestazione inferiore è mobbing, minacciare un infermiere di azioni disciplinari è mobbing, umiliare, denigrare, dubitare della professionalità di un infermiere è mobbing.

Le conseguenze negative non coinvolgono solo la “vittima”, ma anche l’azienda.

I sintomi fisici e psichici del mobbing.

Chi è vittima di mobbing risentirà di insonnia, pressione psicologica, difficoltà di memoria e concentrazione, ansia, depressione, attacchi di panico, isolamento sociale ecc…

Per l’azienda invece ci saranno gravi conseguenze sul piano economico: se una persona è vittima di mobbing le sue prestazioni lavorative saranno inferiori per via dei disturbi sopra indicati e quindi minore rendimento della risorsa con conseguente perdita economica.

A chi può rivolgersi un dipendente che subisce mobbing?

Non esiste una legislazione specifica relativa al mobbing, ma le conseguenze possono rientrare in altre fattispecie di reato.

La legge italiana disciplina il risarcimento del danno biologico, cioè la lesione dell’integrità fisica della persona, situazione molto frequente in caso di mobbing. Sono invece maggiori le difficoltà per ottenere il risarcimento del danno morale, poiché più complesso da dimostrare.

Occorre quindi rivolgersi ad un legale o ad Organizzazioni Sindacali come la FIALS, che possono offrire sostegno in termini di consulenza e assistenza legale. In caso di reati penali è obbligatorio rivolgersi a un avvocato penalista.

Michele D’Augello, Infermiere e web-writer

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