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Gastrite: cos’è, come si manifesta, come si cura. Differenze con la Gastroenterite.

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La gastrite è una delle patologie più diffuse ma spesso più sottovalutate. Cos’è, come si manifesta e come si cura? Quasi sono le differenze con la Gastroenterite.

La Gastrite è una patologia non facile da diagnosticare perché caratterizzata da un insieme eterogeneo di disturbi caratterizzati da una flogosi della mucosa gastrica.

Occorre assolutamente differenziarla dalla Gastroenterite, in quanto quest’ultima non colpisce esclusivamente lo stoma, ma anche l’intestino.

Come prevenire la Gastrite.

Prima di iniziare ricordiamo uno dei principi basilari delle cure: prevenire è sempre meglio che curare. Per questo per evitare la comparsa di Gastrite è necessario ridurre al massimo situazioni che causano stress, evitare alcool e fumo, ridurre possibilmente l’utilizzo di farmaci castro-lesivi, alimentarsi correttamente per ridurre l’acidità gastrica. Pasti più piccoli e aumento della frequenza degli stessi può aiutare ad evitare l’insorgere della patologia. L’igiene delle mani, il lavaggio di frutta e verdura e la cottura corretta delle pietanze non sono da trascurare.

Come si manifesta?

Tra i sintomi tipici della Gastrite vi sono:

  1. dolore addominale;
  2. vomito;
  3. diarrea;
  4. malessere generalizzato e in alcuni casi frenesia e ansia.

Ma anche per Gastroenterite abbiamo la stessa identica sintomatologia. Anche per questo distinguerle è importante, onde agire dal punto di vista assistenziale e farmacologico in maniera corretta.

Le cause.

Possono essere tante, come pure il trattamento e le strategie  da adottare per prevenirla:

  1. adozione di un corretto comportamento alimentare;
  2. assunzione di antiacidi;
  3. corrette ed impeccabili norme igieniche;
  4. reintegro di liquidi (soprattutto per la Gastroenterite).

Quanti tipi di Gastrite conosciamo?

La gastrite può essere di due tipi:

  • Acuta: lo dice il nome stesso, essa si mostra all’improvviso, spesso in maniera violenta; ha quasi sempre breve durata;
  • Cronica: è lenta e subdola, cresce in maniera, se non riconosciuta e trattata tempestivamente può durare anche anni e persino per tutta la vita.

In tutti i casi ci si trova davanti all’infiammazione della parete interna dello stomaco.

Normalmente la mucosa gastrica è abituata alla presenza degli acidi gastrici, per cui è ben strutturata per “tutelarsi” da effetti corrosivi o altri insulti chimici, ma in alcune situazioni, soprattutto quando il Paziente ne è predisposto, può infiammarsi e dare origine a sintomi molto fastidiosi.

Sia la forma acuta sia la forma cronica della gastrite possono essere a loro volta differenziate in ulteriori categorie, ognuna delle quali può essere espressione delle cause sottostanti, della gravità o della sede del danno.

Ulteriore classificazione della tipologia.

  1. Erosiva: non vi è solo la presenza di flogosi della mucosa gastrica, ma anche di erosioni, piccole o grandi ulcere, lesioni;
  2. Non erosiva: al contrario della gastrite erosiva è caratterizzata solo da infiammazione, tuttavia può portare comunque ad alterazioni della mucosa gastrica;
  3. Gastrite atrofica metaplastica autoimmune: si tratta di una patologia auto-immune (quindi di natura genetica ereditaria); essa colpisce le cellule parietali della mucosa gastrica (a causa della scarsa produzione da parte dello Stomaco di Acido Cloridrico, ma anche del fattore intrinseco, ovvero di una glicoproteina sintetizzata dalle cellule parietali della stessa parete; vi è a questo punto un malassorbimento della vitamina B12 e non raramente allo sviluppo dell’Anemia Perniciosa;
  4. Gastrite delle ghiandole antrali (detta di Tipo A): si tratta di una flogosi della mucosa interna della porzione di stomaco detta antro-gastrico;
  5. Gastrite delle ghiandole fundiche (detta di Tipo B): si tratta di una patologia molto diffusa, spesso associata alla creazione di ulcere del Duodeno;
  6. Pangastrite: è caratterizzata da un’infiammazione meno grave rispetto alla gastrite delle ghiandole antrali. Può causare metaplasie di entità variabile a carico delle ghiandole pseudo piloriche o dell’intestino;
  7. Gastrite eosinofila: è rara, ma non è maligna; si caratterizza per la presenza di disturbi aspecifici e da depositi di globuli bianchi eosinofili nel tubo digerente e, qualche volta, anche in alcune aree della parete gastrica;
  8. Malattia di Ménétrier: si tratta di una rara patologia dall’etiologia sconosciuta; si caratterizza per l’ispessimento della parete gastrica, che si ricopre di cisti (liquide) e di pieghe ipertrofiche.

Quali sono le cause della Gastrite.

Sono tantissimi i motivi che possono indurre ad ammalarsi di Gastrite. Tuttavia quasi sempre è possibile ricondurre le cause all’indebolimento e all’infiammazione della barriera difensiva dello stomaco.

Anche il modo di presentarsi dipende tanto dai motivi che l’hanno creata: può essere aggressivo o meno aggressivo.

Da cosa dipende l’indebolimento della barriera difensiva della parete dello Stomaco.

Essa dipende essenzialmente da:

  1. scorretta alimentazione;
  2. utilizzo cronico o abuso di farmaci antinfiammatori e/o antidolorifici;
  3. senescenza fisiologica del Paziente e dei suoi organi;
  4. stress o eventi gravi e/o invalidanti;
  5. abuso di alcool;
  6. fumo di sigarette (anche quelle elettroniche);
  7. reflusso biliare;
  8. infezioni da batteri (soprattutto da Helicobacter Pylori);
  9. trattamenti con radiazioni;
  10. resezione gastrica parziale o totale.

Cause meno comuni della Gastrite.

Tra le cause scatenanti meno comuni abbiamo:

  1. Sarcoidosi;
  2. Morbo di Crohn;
  3. allergie alimentari, i prevalenza nei bambini;
  4. infezioni virali (citomegalovirus, batteri differenti dall’Helicobacter Pylori);
  5. miceti;
  6. lesione parete gastrica.

I sintomi della gastrite.

La patologia è sempre accompagnata da segni e sintomi simili:

  1. pirosi gastrica;
  2. inappetenza;
  3. meteorismo intestinale;
  4. alitosi;
  5. vomito;
  6. dolore addominale;
  7. nausea;
  8. dispepsia;
  9. sensazione di pienezza addominale;
  10. sanguinamento in presenza di ulcere;
  11. in alcuni casi anemia da mancato assorbimento di vitamina B12.

Diagnosi.

Se sospettiamo di essere affetti da Gastrite o lo è il nostro Paziente dobbiamo intervenire immediatamente e con specifici esami di laboratorio; il Medico può effettuare una prima diagnosi già basandosi su anamnesi e ai sintomi.

In presenza di dubbi e con la scomparsa dei sintomi dopo una specifica terapia è possibile approfondire l’indagine con esami diagnostici:

  1. esame delle feci: utile per la ricerca degli antigeni fecali dell’hp;
  2. breath test per Helicobacter Pylori;
  3. esami del sangue;
  4. gastroscopia: utile a visionare le pareti interne dello stomaco per cercare eventuali segni di infiammazione;
  5. biopsia gastrica: prevede il prelievo di un campione di tessuto dallo stomaco per identificare la presenza di hp nel rivestimento dello stomaco;
  6. RX sistema digerente superiore: utile per ottenere un’immagine di esofago, stomaco ed intestino tenue (per la ricerca di eventuali anomalie fisiche dell’apparato gastrointestinale).

Trattamento.

Intervenire con una terapia giusta quasi sempre risolve il problema. Essa non è solo di tipo farmacologico, ma può concernere anche l’educazione alimentare e degli stili di vita.

Per prima cosa occorre evitare:

  • alcool;
  • fumo;
  • stress;
  • cibi irritanti la mucosa gastrica (piccanti, speziati, grassi, acidi, ecc.).

Molto importante è consumare il cibo con calma, masticando in modo adeguato.

Per quanto riguarda la gastrite derivante da assunzione di FANS si consiglia una limitazione nell’utilizzo o, nel caso in cui non fosse possibile, l’associazione di un protettore gastrico per contrastarne l’azione gastrolesiva.

Se la gastrite è dovuta a infezione da Helicobacter Pylori è invece necessario un approccio farmacologico piuttosto aggressivo che consiste in una terapia combinata di antibiotici e di inibitori della pompa protonica e/o di protettori della mucosa gastrica.

Trattamento farmacologico della Gastrite.

I farmaci di elezioni per la Gastrite sono:

  • Antibiotici: sono molto importanti per evitare complicante e ridurre i sintomi; generalmente il Medico prescrive un un primo ciclo di terapia della durata di 4 settimane; successivamente viene ripetuto il breath test per Helicobacter Pylori. Se dai risultati del test si evince che il batterio è ancora presente, il ciclo terapeutico deve essere ripetuto;
  • Antiacidi: neutralizzano l’acido dello stomaco e forniscono sollievo rapido dal dolore;
  • H2 antagonisti: chiamati anche antagonisti dell’istamina, riducono la produzione di acido nello stomaco;
  • Inibitori della pompa protonica: riducono la produzione di acido più efficacemente rispetto agli H2 antagonisti;
  • Vitamina B12: per compensare la carenza di questa vitamina in presenza di anemia perniciosa

Malattia di Ménétrier e asportazione stomaco.

Per la Malattia di Ménétrier quasi sempre si rende necessaria la castro-resezione totale o parziale. Non ci sono farmaci efficaci per questa patologia.

Le complicanze della Gastrite.

Parliamo di complicanze soprattutto quando la patologia diventa cronica.

Ecco quelle più comuni:

  • perforazione dello stomaco e peritonite
  • ulcere ed emorragie gastriche;
  • gastrite atrofica;
  • carenza di vitamina B12;
  • anemia e anemia perniciosa;
  • escrescenze nel rivestimento dello stomaco;
  • edema (soprattutto nella Ma di Ménétrier);
  • associazione con altre malattie gravi croniche.
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