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Disgrafia: cos’è, sintomi, diagnosi e come si cura.

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Disgrafia: cos’è, come riconoscerla e come si cura? Un disturbo dell’apprendimento da non sottovalutare.

La disgrafia è un disturbo legato alla scrittura riguardante la dimensione delle lettere, la distanza tra lettere e l’ortografia.

La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione. Essa si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura.

Cause di disgrafia.

Non esiste ancora una specifica causa individuata che possa portare alla genesi della disgrafia. Solitamente è il cervello che gestisce il tutto: prende informazioni acquisite e immagazzinate in memoria per poi riprodurle in un secondo momento attraverso la scrittura.

In persone disortografiche tutto questo non avviene, infatti si rilevano problemi sia a livello di organizzazione delle informazioni memorizzate sia nella riproduzione su carta o digitale delle informazioni apprese.

Questo si traduce in un prodotto finale caratterizzato da una scrittura di difficile lettura, piena di errori e, cosa più importante, che non trasmette ciò che il bambino intendeva scrivere realmente.

Spesse volte il bambino presenta problemi a carico della memoria di lavoro, che utilizza un processo di codifica per immagazzinare nuove parole scritte.

Questo meccanismo nel disgrafico non funziona e per questo si verifica una difficoltà nel ricordare come scrivere una lettera o una parola, con conseguenti complicazioni nella scrittura.

I bambini con disgrafia non hanno un disturbo dello sviluppo motorio, ma possono avere difficoltà a pianificare i movimenti sequenziali delle dita che portano ad avere una buona grafia.

Inoltre, è stata riscontrata familiarità tra i disortografici, e per questo è possibile possa esserci un problema a livello genetico che porta a tramandare il disturbo di padre in figlio.

Sintomi.

I sintomi della disgrafia rientrano in sei categorie: visuo-spaziale, motoria, elaborazione del linguaggio, ortografia / scrittura, grammatica e l’organizzazione del linguaggio, in presenza di capacità di scrittura in ritardo rispetto ai coetanei. I sintomi manifestati sono alcuni tra i seguenti:

1. difficoltà visuo-spaziale:
  • difficoltà a scrivere su una linea e dentro i margini;
  • difficoltà a organizzare parole da sinistra a destra nella pagina;
  • problemi con la forma e la spaziatura tra lettere;
  • difficoltà a leggere le mappe, il disegno o la riproduzione di una forma di un testo.
2. difficoltà motorie:
  • problemi a tenere una matita in modo corretto;
  • incapacità di usare adeguatamente le forbici;
  • problemi a colorare all’interno dei margini;
  • posizionare il polso, il braccio, il corpo o la carta in maniera scomoda durante la scrittura.
3. problemi di elaborazione linguistica:
  • difficoltà a riportare le idee su carta rapidamente;
  • difficoltà a capire le regole di un gioco;
  • non si seguono le indicazioni;
  • perdere il filo del discorso.
4. Problemi di ortografia / Problemi di scrittura a mano:
  • difficoltà a capire le regole ortografiche;
  • difficoltà a distinguere se una parola è errata;
  • parlare corretto, ma con errori di ortografia per iscritto;
  • combinare le parole in modo errato;
  • problemi con il controllo ortografico e quando lo fa, non riconosce la parola corretta;
  • mischiare maiuscole e minuscole;
  • mischiare il corsivo con lo stampatello;
  • difficoltà a leggere la propria scrittura;
  • Evitamento dello scrivere;
  • Stanchezza eccessiva nello scrivere;
  • Elaborati pieni di scarabocchi e cancellature.
5. Grammatica:
  • Punteggiatura non corretta;
  • Utilizzo di troppo virgole;
  • Mescolare i tempi verbali;
  • Non si iniziano le frasi con la lettera maiuscola;
  • Non si scrivono frasi complete, e spesse si usano elenchi puntuali.
6. Organizzazione della scrittura:
  • difficoltà a raccontare una storia o si inizia da metà racconto;
  • si tralasciano fatti e dettagli importanti, o si forniscono troppe informazioni;
  • i discorsi sono sempre vaghi;
  • le frasi sono confuse;
  • non si arriva mai al punto o si scrivono sempre le stesse cose più e più volte.

Come si cura.

Il trattamento per la disgrafia varia e può includere esercizi motori, per rafforzare il tono muscolare, migliorare la destrezza e la coordinazione occhio-mano, e di controllo della scrittura, oltre ai trattamenti riguardanti esercizi di memoria o neuropsicologici.

L’uso del computer è consigliabile rispetto alla carta.

Spesse volte a una riabilitazione cognitiva e motoria neuropsicologica sono affiancati incontri con uno psicoterapeuta adiuvanti al miglioramento del benessere del bambino.

Conseguenze.

L’impatto della disgrafia sullo sviluppo del bambino varia a seconda dei sintomi e dalla loro gravità.

I bambini con disgrafia possono restare indietro nel lavoro scolastico impiegano molto tempo a scrivere e a prendere appunti e per questo possono scoraggiarsi e evitare compiti in cui è richiesto l’uso della scrittura.

Inoltre, le capacità motorie di alcuni bambini disgrafici sono molto deboli e per questo faticano nelle attività quotidiane, come ad esempio abbottonare le camicie o allacciare le scarpe.

I bambini con disgrafia possono sentirsi frustrati o in ansia perché si sentono sempre dei falliti nella vita rispetto ai loro coetanei.

Inoltre, se giudicati pigri o sciatti dalle insegnanti potrebbero sviluppare una serie di problemi psichici come bassa autostima, ansia, pensieri cattivi ricorrenti e depressione. Tutto questo, alla lunga potrebbe portare a isolamento sociale e problemi col gruppo dei pari.

Dott.ssa Francesca Ricci
Dott.ssa Francesca Ricci
Francesca Ricci è una web-writer esperta in ambito sanitario. Da anni si occupa di questioni sociali, politica ed economia.
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