Crisi epilettiche: ecco i 6 tipi, come riconoscerle e intervenire.
Le crisi epilettiche generalizzate sono distinguibili in 6 tipologie:
Crisi di assenza: presenti sia nell’adulto che nel bambino, si manifestano con un’improvvisa perdita di coscienza di breve durata, quasi un assenza. Tuttavia non vi è la presenza di crisi epilettiche.
Crisi miocloniche: caratterizzata da contrazioni di piccola entità, senza perdita di coscienza. Tipica dei bambini e degli adolescenti. Infatti si parla di forma giovanile.
Crisi toniche: caratterizzate da un irrigidimento muscolare generalizzato associato a perdita di coscienza. Inoltre essa si può manifestare sia nei bambini che negli adulti.
Crisi cloniche: caratterizzate da perdita di coscienza e presenza di scosse a carico di testa, collo e arti superiori.
Crisi tonico-cloniche: rappresenta la forma più severa di crisi epilettiche. Coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali.
Le fasi da cui è costituita, che la rendono riconoscibile sono la fase tonica e in seguito quella clonica.
La fase tonica è riconoscibile dai seguenti indicatori:
- perdita di coscienza;
- irrigidimento muscolare, in questa fase la persona può mordersi la lingua, andare in apnea, riconoscibile grazie all’apparizione della cianosi;
- scialorrea;
- rilascio dei sfinteri;
- alterazioni della frequenza cardiaca.
La fase clonica è caratterizzata dalla presenza di convulsioni con forza decrescente.
Crisi atoniche: caratterizzate dalla perdita del tono muscolare. Non vi è perdita di coscienza e tantomeno convulsioni. Perdendo il tono muscolare la persona può cadere per terra e riportare traumi.
Le crisi epilettiche possono essere anche focali o parziali, oppure notturne.
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