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Cisti Ovarica: cos’è, come riconoscerla, quale cura? Tutto sulle cisti ovariche.

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Ciste Ovarica: cos’è? come riconoscerla? come arrivare a una diagnosi? quale cura?

Cisti ovariche: cosa sono?

Le cisti ovariche sono delle sacche ripiene di materiale liquido o solido, che si formano internamente o esternamente alle ovaie.

Nella maggior parte dei casi sono piccole e innocue, mentre in altre occasioni possono essere grandi e dolorose o, ancor peggio, rappresentare il segno di un tumore maligno dell’ovaio.

Sono assai frequenti.
Secondo una statistica anglosassone, infatti, se si potesse sottoporre contemporaneamente un numero cospicuo di donne a un esame ecografico della zona pelvica, risulterebbe che quasi tutti i soggetti in età fertile, e almeno il 20% oltre la menopausa, ne presentano una o più d’una.

Ma quante di queste donne accusano sintomi o disturbi collegati?

In base alla medesima ricerca, secondo my-personaltrainer.it, nell’arco della loro vita solo 4 donne su 100 manifestano problemi legati alla presenza di cisti ovariche.

Cisti ovariche: come vengono?

Sono per la maggior parte fisiologiche e dipendenti dal ciclo mestruale.

In una minoranza dei casi, sono invece l’effetto di un processo tumorale o di altre condizioni morbose. Alla luce di ciò, le cisti ovariche sono distinte in due categorie:

  • Funzionali;
  • Non funzionali (patologiche).
Funzionali.

Esistono 3 tipi di funzionali:

  • Le cisti follicolari. La cellula uovo si forma all’interno di una struttura protettiva, chiamata follicolo. Non appena la cellula uovo è matura, quindi pronta per un’eventuale fecondazione, si innesca un segnale ormonale che determina la rottura del follicolo e la fuoriuscita della stessa cellula uovo in direzione delle tube di Falloppio e dell’utero. In alcune circostanze, questo meccanismo non avviene in maniera perfetta e l’uovo rimane confinato all’interno del follicolo, il quale si riempie di liquido e forma una cisti follicolare. Le cisti follicolari sono, in assoluto, le cisti ovariche più comuni e non causano quasi mai disturbi. La loro risoluzione, che non richiede alcun trattamento, avviene in genere nel giro di qualche settimana (due o tre cicli mestruali).
  • Le cisti luteali (o cisti luteiniche). Il follicolo, dopo aver espulso la cellula uovo, prende il nome di corpo luteo. Talvolta, l’apertura dalla quale è fuoriuscita la cellula uovo può richiudersi, trattenendo al proprio interno fluidi di varia natura e sangue. In queste occasioni, si forma una cisti luteale. Queste ultime sono meno comuni ma più pericolose: possono, infatti, rompersi improvvisamente e dar luogo a dolorose emorragie interne. La loro risoluzione spontanea richiede in genere qualche mese.
    Sono particolarmente frequenti durante la gravidanza.
  • Le cisti tecali. Le tecali si formano a partire dalle cellule tecali che costituiscono il follicolo per effetto della gonadotropina corionica, un ormone prodotto durante la gravidanza. Sono meno comuni delle altre.
Non funzionali (patologiche):
  • Le cisti dermoidi. Le cisti dermoidi si sviluppano a partire dalle cellule che producono l’ovocita durante la vita embrionale. Per questo motivo, al loro interno è possibile rintracciare porzioni di tessuti umani che ricordano capelli, ossa, adipe, denti o sangue. Le cisti dermoidi possono assumere dimensioni importanti e raggiungere anche i 15 centimetri di diametro; quando la cisti dermoide è molto grande e causa un’alterazione della normale anatomia di ovaie e utero, può rendersi necessario un intervento chirurgico per rimuoverla. Le cisti dermoidi sono tumori benigni che assai di rado diventano maligni.
    Sono le cisti non funzionali più frequenti tra le donne sotto i 40 anni.
  • I cistoadenomi. Sono tumori benigni che crescono sulla superficie esterna delle ovaie e che possono contenere (in quanto cisti) acqua o muco. Se racchiudono acqua, si parla di cistoadenomi sierosi, mentre se racchiudono muco si parla di cistoadenomi mucinosi
  • Le cisti dovute a endometriosi (o endometriomi). L’endometriosi è una malattia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della sua sede naturale, che è l’utero..
  • Le cisti dovute alla sindrome dell’ovaio policistico. La sindrome dell’ovaio policistico (o policistosi ovarica) è una condizione morbosa caratterizzata da ovaie ingrandite e ricoperte da tante piccole cisti. A determinarne la comparsa è, di solito, uno squilibrio nella produzione degli ormoni ovarici (cioè prodotti dalle ovaie) e ipofisari (cioè prodotti dall’ipofisi).

Segni e Sintomi.

Nella maggior parte dei casi non provocano alcun disturbo; tuttavia, quando accade che:

  • Raggiungono grandi dimensioni e/o
  • Si rompono, rilasciando il loro contenuto e/o
  • Bloccano l’afflusso di sangue diretto alle ovaie (condizione nota col termine di torsione ovarica o torsione dell’ovaio)

è possibile che compaiano i seguenti segni e sintomi:

  • Dolore pelvico. Talvolta, la sensazione dolorosa viene avvertita anche a livello della schiena e delle cosce.
  • Dolore pelvico durante i rapporti sessuali.
  • Difficoltà a svuotare completamente l’intestino.
  • Necessità di urinare spesso.
  • Variazioni del normale ciclo mestruale.
  • Senso di pesantezza e gonfiore a livello addominale.
  • Indigestioni ricorrenti e senso di pienezza anche dopo pasti leggeri.
  • Giramenti di testa, vomito e senso di vuoto nella testa.
  • Senso di stanchezza persistente.

Diagnosi.

La maggior parte delle cisti ovariche asintomatiche (cioè che non provocano sintomi o disturbi) passa inosservata (quindi la paziente non se ne accorge) o viene diagnosticata per caso, dopo un esame pelvico o un’ecografia di routine.

Quando sono sintomatiche è invece opportuno approfondire sempre la natura del problema e sottoporsi a un controllo specialistico presso un ginecologo.

Trattamento e cura.

Le asintomatiche e prive di pericolosità non richiedono alcun trattamento, in quanto si risolvono spontaneamente nel giro di poche settimane o pochi mesi.

Le sintomatiche, invece, richiedono molte più attenzioni, un monitoraggio costante e, se di grandi dimensioni o di natura maligna, un trattamento di tipo chirurgico.

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