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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ottobre Rosa, FNOPO: «Fare prevenzione è fondamentale per la salute delle donne».

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«Anche quest’anno il mese di ottobre sarà dedicato alla prevenzione per il tumore al seno grazie all’iniziativa “Ottobre rosa”, che attraverso iniziative gratuite in tutta Italia consentirà di poter accedere in maniera diretta al programma di esami e screening».

L’annus horribilis della pandemia Covid19 ha rappresentato, purtroppo, un freno per gli esami di screening e dunque per la prevenzione. La naturale paura di recarsi in ospedale, con il rischio di entrare in contatto con il virus e contrarre l’infezione, ha fatto desistere dal sottoporsi ai primi controlli o esami di routine. Ma anche la conversione di diversi reparti in area Covid, nei momenti di maggior emergenza sanitaria, ha avuto i suoi effetti.

Oggi per fortuna lo scenario epidemiologico è più rassicurante, con un calo nel numero dei contagi e una campagna vaccinale già avanzata. Per questo motivo l’invito alle donne è quello di rivolgersi con fiducia alle strutture e di usare sempre tutte le precauzioni suggerite. La diagnosi precoce, infatti, è fondamentale e riesce a fare la differenza nella cura e trattamento di questa patologia, così come per tutte le altre.

Sono ancora molte, infatti, le donne a cui viene diagnosticato un tumore al seno: secondo un’indagine della Lega Italiana Lotta al Tumore (LILT) lo scorso anno, nel 2020, sono stati registrati 55mila nuovi casi», afferma il Comitato centrale FNOPO.

«Ogni donna, ogni ragazza deve sempre prestare molta attenzione ai segnali che manda il proprio corpo, senza paura, deve sapersi ascoltare e soprattutto, nel caso di patologie al seno, imparare a eseguire una semplice valutazione del seno che consente di imparare a conoscere la struttura e l’aspetto generale della mammella. Un gesto di routine che le ostetriche/i insegnano. – afferma la presidente FNOPO Silvia Vaccari.

La visita ostetrica rappresenta sicuramente un importante momento di prevenzione di eventuali patologie non solo dell’utero ma anche delle ghiandole annesse, dunque del seno. Il controllo deve essere un momento di racconto della donna per poter condividere con la professionista eventuali segni e sintomi che possono preoccupare o che possono essere intercettati dall’ostetrica/o stessa durante la visita».

«Aderire alla campagna di prevenzione del mese di ottobre contro il tumore al seno è un’arma in più contro una patologia insidiosa ma dalla quale si può guarire – spiegano i vertici nazionali della professione ostetrica -. Bisogna lanciare dei messaggi positivi e di speranza, ma soprattutto fornire consigli concreti: rivolgersi alle strutture, fare controlli specifici e nelle tempistiche indicate dagli specialisti è determinante.

L’ostetrica/o è la figura sanitaria non medica più vicina alla donna (i controlli iniziano dai 20 anni) che oltre a una comunicazione efficace e rassicurante, basata su evidenza scientifiche, è colei/colui che la può educare a riconoscere segni e sintomi del proprio corpo.

Per tale motivo è auspicabile inserire la figura dell’ostetrica/o nei centri di screening mammografici, e nei centri oncologici, affinché lavori di concerto nei team multiprofessionali. Dopo alcuni interventi e terapie vi è tutta una parte di informazioni sulle modificazioni del corpo e sulle terapie che vengono effettuate che devono essere approfondite da tale professionista, ad esempio cicli ormonali, trasformazione fisica ecc.

Tale supporto ha anche una valenza psicologica che in questo tipo di patologie non deve mai essere sottovalutato: le donne si sentono diverse, sole, impaurite, senza più il controllo del proprio corpo, devono affrontare i cambiamenti nella vita sociale, in quella di coppia e di relazione.

Encomiabile è il lavoro svolto in questo campo da tutte le associazioni di donne di autoaiuto, presenti nel nostro Paese, che danno supporto e sostegno.

Tra le tante difficoltà che incontrano le donne, vi è anche quella di un tempestivo accesso ai servizi – sottolinea il Comitato centrale FNOPO -. Affinché ci sia reale prevenzione, quindi, non basta una lodevole iniziativa che ricorre un mese l’anno, ma serve un sistema che metta le donne in condizioni reali di potersi sottoporre a esami senza le lungaggini delle liste di attesa.

Chi gestisce la sanità, a tutti i livelli, ha la responsabilità di tutelare e proteggere la salute dei cittadini, ad esempio potenziando e migliorando le strutture e la presenza dei professionisti sanitari.

Infine, determinanti nella cura contro il tumore al seno sono i test genomici, per i quali il ministro della Salute Speranza ha firmato un decreto con i quali vengono previsti 20 milioni di euro di finanziamenti, e che sono rivolti gratuitamente alle donne con tumore al seno in fase precoce e in terapia ormonale. Sono test fondamentali poiché aiutano nella definizione dei trattamenti più appropriati per ciascuna paziente».

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