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Tranquirit: un potente ansiolitico contenente Diazepam. A cosa serve e quali sono i possibili effetti collaterali.

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Ecco il Tranquirit, un potente ansiolitico contenente Diazepam (Benzodiazepina). A cosa serve, chi può assumerlo e quali sono i possibili effetti collaterali.

Il Tranquirit gocce 5 mg/dl è un potente ansiolitico che contiente Diazepam e alcuni eccipienti. Viene utilizzato essenzialmente per la gestione di ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa; insonnia. Le benzodiazepine, come risaputo, sono indicatesoltanto quando il disturbo è grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.

Contiene i seguenti eccipienti:

  • alcool etilico;
  • glicerina;
  • glicole propilenico;
  • saccarina sodica;
  • limone essenza;
  • acqua distillata.

Per cosa è indicato.

Le controindicazioni e i possibili effetti secondari.

Miastenia grave; ipersensibilita’ alle benzodiazepine; grave insufficienza respiratoria; grave insufficienza epatica; sindrome da apnea notturna.

La posologia.

Il trattamento dovrebbe essere iniziato con la dose consigliata piu’ bassa. La dose massima non deve essere superata.

Il paziente deve essere controllato regolarmente all’inizio del trattamento per diminuire se necessario, la dose o la frequenza dell’assunzione per prevenire l’iperdosaggio dovuto all’accumulo. >>Dosaggio. Gocce (1 ml = 25 gocce = 5 mg): la posologia va adattata caso per caso.

Le gocce vanno diluite in acqua o in altra bevanda. Adulti: la dose singola da ripetere 2-3 volte al giorno e’ di 15-25 gocce. Bambini: da 1 a 3 anni: 1-6 mg (5-30gocce) pro die; da 4 a 14 anni: 4-12 mg (20-60 gocce) pro die. Anziani, soggetti debilitati, pazienti con funzione epatica e/o renale alterata: in questi pazienti e’ opportuna la somministrazione di dosi singole di 2 mg (10 gocce) che si possono eventualmente ripetere 2-3 volte al giorno. Periodo di somministrazione: ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa Il trattamento deve essere il piu’ breve possibile.

Il paziente dovrebbe essere rivalutato regolarmente e la necessita’ di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente e’ senza sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8 -12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

In determinati casi, puo’ essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, cio’ non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente. Insonnia: il trattamento deve essere il piu’ breve possibile.

La duratadel trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a due settimane,fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, puo’ essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso cio’ non dovrebbe avvenire senza rivalutazione delle condizioni del paziente.

Il farmaco deve essere assunto al momento di coricarsi.

Come conservare il famraco.

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Attenzione!

Per la reattivita’ molto variabile agli psicofarmaci, la posologia del diazepam va fissata in limiti prudenziali nei pazienti anziani o debilitati ed in quelli con modificazioni organiche cerebrali (specie arteriosclerotiche) o con insufficienza cardio-respiratoria.

L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. In caso di trattamento di durata 8-12 settimane, e’ consigliabile procedere a controlli del quadro ematico e della funzione epatica.

Una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine puo’ svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.

L’uso delle benzodiazepine puo’ condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso e’ maggiore in pazienti con unastoria di abuso di droga o alcool. Una volta che la dipendenza fisicasi e’ sviluppata, il termine brusco del trattamento sara’ accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilita’.

Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremita’, ipersensibilita’ alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o scosse epilettiche. Insonnia ed ansia dirimbalzo: all’interruzione del trattamento puo’ presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento conuna benzodiazepina ricorrono in forma aggravata. Puo’ essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiche’ il rischio di sintomi da astinenzao da rimbalzo e’ maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento,si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.

Ladurata del trattamento dovrebbe essere la piu’ breve possibile a seconda dell’indicazione, ma non dovrebbe superare le quattro settimane per l’insonnia e otto-dodici settimane nel caso di ansia, compreso un periodo di sospensione graduale. L’estensione della terapia oltre questiperiodi non dovrebbe avvenire senza una rivalutazione della situazione clinica. Puo’ essere utile informare il paziente quando il trattamento e’ iniziato che esso sara’ di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.

Inoltre, e’ importante che il paziente sia informato della possibilita’ di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l’ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.

E’ importante avvisare il paziente che il diazepam e’ una benzodiazepina a lunga durata di azione pertanto e’ sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve poiche’ possono presentarsi sintomi da astinenza.

Le benzodiazepine possono indurre amnesiaanterograda. Cio’ accade piu’ spesso parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertareche i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di 7 – 8 ore. Reazioni psichiatriche e paradosse: quando si usano benzodiazepine e’ notoche possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita’, aggressivita’, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento.

Se cio’ dovesse avvenire, l’uso del medicinale dovrebbe essere sospeso. Tali reazioni sono piu’ frequenti nei bambini e negli anziani. Le benzodiazepine non dovrebbero esseredate ai bambini senza valutazione attenta dell’effettiva necessita’ del trattamento; la durata del trattamento deve essere la piu’ breve possibile. Gli anziani dovrebbero assumere una dose ridotta. Egualmente,una dose piu’ bassa e’ suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria.

Le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l’encefalopatia. Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Le benzodiazepine non dovrebbero essere usate da sole per trattare la depressione o l’ansia connessa con la depressione (il suicidiopuo’ essere precipitato in tali pazienti).

Le benzodiazepine dovrebbero essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.

Le interazioni.

L’assunzione concomitante con alcool va evitata. L’effetto sedativo puo’ essere aumentato quando il medicinale e’ assunto congiuntamente adalcool. Cio’ influenza negativamente la capacita’ di guidare autoveicoli o usare macchinari.

Associazione con i deprimenti del SNC: l’effetto depressivo centrale puo’ essere accresciuto nei casi di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi.

Nel caso di analgesici narcotici puo’ avvenire aumento dell’euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica. Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente ilcitocromo P450) possono aumentare l’attivita’ delle benzodiazepine.

Gli Effetti Indesiderati.

Sonnolenza durante il giorno, ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza muscolare, atassia, sdoppiamento della visione. Questi fenomeni sipresentano principalmente all’inizio della terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni. Sono state segnalate occasionalmente altre reazioni avverse che comprendono: disturbi gastrointestinali, cambiamenti nella libido e reazioni a carico della cute; in rari casi: disartrie, ipotensione, costipazione, incontinenza o ritenzione urinaria, ittero e nausea.

Amnesia anterograda puo’ avvenire anche ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta ai dosaggi piu’ alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento. Durante l’uso di benzodiazepine puo’ essere smascherato uno stato di depressione preesistente.

Le benzodiazepine possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilita’, aggressivita’, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento.

Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono piu’ probabili negli anziani e nei bambini.

L’uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) puo’ condurre allo sviluppo di dipendenza fisica:la sospensione della terapia puo’ provocare fenomeni di rimbalzo o daastinenza.

Si puo’ verificare dipendenza psichica. Sono stati riportati casi di abuso.

Uso moderato o vietato durante la gravidanza o l’allettamento.

Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza. Nel periodo successivo il farmaco deve essere somministrato soltanto in caso di effettiva necessita’.

Se il farmaco viene prescritto a una donna in eta’ fertile, questa deve essere avvertita di contattare il medico per la sospensione del trattamento, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere gravida.

Se, per gravi motivi medici, il prodottoe’ somministrato durante l’ultimo periodo di gravidanza o durante il travaglio alle dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all’azione farmacologica del farmaco.

Inoltre, i neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo post-natale.

Poiche’ il principio attivo diazepam passa nel latte materno e’ opportuno interrompere l’allattamento al seno se il prodotto deve essere preso regolarmente.

Per saperne di più consigliamo di consultare il bugiardino dell’Agenzia Italiana del Farmaco: LINK.

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