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Depakin: indicazioni, effetti collaterali e uso in gravidanza dell’Acido Valproico.

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Depakin: cos’è? a cosa serve? Quali indicazioni? Quali Effetti collaterali? Uso in gravidanza e allattamento. Tutto sull’Acido Valproico.

Il Depakin è un farmaco a base di Acido Valproico usato principalmente nel contrasto all’epilessia e come stabilizzatore dell’umore.

Indicazioni.

L’acido valproico viene utilizzato nel trattamento di:

  • Epilessia generalizzata, in particolare in caso di:
    • Perdita breve ed improvvisa di coscienza per brevi periodi (assenza);
    • Spasmi muscolari (attacco mioclonico);
    • Alternanza di contrazioni muscolari e rilassamento (attacco tonico-clonico);
    • Assenza di tono muscolare (attacco atonico);
    • Attacco misto.
  • Epilessia parziale:
    • Semplice o complessa;
    • Secondariamente generalizzata.
  • Nel trattamento di particolari malattie (Sindrome di West, Sindrome di Lennox-Gastaut);
  • Disturbi dell’umore.

Effetti collaterali.

Come qualsiasi altro principio attivo, anche l’acido valproico può causare effetti indesiderati, benché non tutti i pazienti li manifestino o li manifestino nello stesso modo. Infatti, ogni persona reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco manifestando effetti indesiderati diversi per tipo ed intensità, oppure non manifestandoli affatto.

Effetti indesiderati molto comuni e comuni

L’acido valproico può dare origine a moltissimi effetti indesiderati; fra quelli molto comuni e comuni ritroviamo:

  • Nausea e/o vomito;
  • Anemia;
  • Stomatite;
  • Dolori alla parte alta dell’addome;
  • Aumento o perdita di appetito; Aumento o perdita di peso corporeo;
  • Disturbi extrapiramidali;
  • Tremore posturale;
  • Parestesie (disturbi della sensibilità) dose-dipendenti;
  • Nistagmo;
  • Stato confusionale e agitazione; Aggressività; Allucinazioni;
  • Disturbi dell’attenzione e della memoria; Mal di testa;
  • Danno epatico grave;
  • Trombocitopenia;
  • Iponatriemia;
  • Dopo somministrazione endovenosa, capogiri che scompaiono spontaneamente entro pochi minuti;
  • Sonnolenza;
  • Convulsioni;
  • Sordità e/o tinnito;
  • Alopecia transitoria e/o dose-correlata;
  • Dismenorrea;
  • Emorragia
  • Disturbi gengivali;
  • Disturbi alle unghie e al letto ungueale.

Effetti indesiderati poco comuni e rari

Fra gli effetti indesiderati non comuni e rari che possono manifestarsi durante la terapia con acido valproico, invece, ricordiamo:

  • Disturbi del sangue;
  • Sanguinamento;
  • Pancreatite (talvolta fatale);
  • Edema periferico;
  • Disturbi comportamentali;
  • Spasmi;
  • Atassia;
  • Parkinsonismo reversibile;
  • Coma;
  • Encefalopatia;
  • Letargia;
  • Versamento pleurico;
  • Angioedema;
  • Eruzione cutanea e/o alterazioni dei capelli;
  • Amenorrea;
  • Infiammazioni dei vasi sanguigni;
  • Insufficienza renale;
  • Sindrome da inappropriata secrezione di ADH (SIADH);
  • Iperandrogenismo;
  • Ipersalivazione;
  • Ipotermia;
  • Sindrome mielodisplastica;
  • Ipotiroidismo;
  • Iperammoniemia;
  • Disturbi dell’apprendimento;
  • Disturbi cognitivi;
  • Infertilità maschile;
  • Enuresi;
  • Infiammazioni renali;
  • Sindrome di Fanconi reversibile;
  • Lupus eritematoso sistemico;
  • Rabdomiolisi;
  • Reazioni allergiche.

Sovradosaggio.

Non esiste un antidoto specifico, per cui il trattamento è sintomatico e di supporto.

Gravidanza e allattamento.

L’acido valproico ha dimostrato di esercitare effetti tossici sul feto e di essere causa di difetti alla nascita e malformazioni in bambini le cui madri sono state in trattamento con il principio attivo durante la gestazione.

Per tale ragione, l’uso dell’acido valproico durante la gravidanza è generalmente controindicato, a meno che il medico non lo ritenga assolutamente necessario e indispensabile per la sopravvivenza della donna e non vi siano altri trattamenti possibili.

Per le medesime ragioni sopra descritte, le donne in età fertile che devono sottoporsi al trattamento con acido valproico devono adottare adeguate misure contraccettive al fine di evitare l’insorgenza di gravidanze.

Infine, durante il trattamento con acido valproico, l’allattamento al seno deve essere evitato.

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