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Gastroprotettori: gli inibitori della pompa protonica. Rischi e utilizzo corretto.

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Perchè l’uso improprio o inopportuno di inibitori di pompe protoniche possono creare danni nel Paziente? Ecco a cosa devono fare attenzione i Medici quando prescivono e gli Infermieri quando somministrano Esomeprazolo, Laonsoprazolo, Omeprazolo e Patoprazolo.

La Commissione del Farmaco dell’AUSL della Romagna e IRCCS IRST ha emanato nel maggio 2019 i “Criteri di appropriatezza nell’uso degli inibitori di pompa protonica“.

Il documento è molto utile per i Medici che prescrivono e per gli Infermieri che somministrano Esomeprazolo, Laonsoprazolo, Omeprazolo e Patoprazolo. Il gruppo di lavoro dell’azienda sanitaria e dell IRCCS IRST mettono in guardia i professionisti della salute: “se il PH gastrico è acido ci sarà un perchè”. Il loro studio fa riferimento ad una precedente Nota dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

I criteri per l’indicazione alla scelta si sono basati su quanto indicato nella suddetta nota AIFA, sui criteri di appropriatezza (efficacia, efficienza, sicurezza, equità), sulle evidenze fornite dai nuovi studi, sui documenti della Agenzia Sanitaria Regionale e sulle indicazioni di scheda tecnica.

Indicazioni alla scelta dell’inibitore di pompa protonica (IPP), elencati in ordine alfabetico:

  • Esomeprazolo 20mg/die;
  • Lansoprazolo 15 mg/die (aumentabile fino a 30 mg/die, quando necessario);
  • Omeprazolo 20mg/die;
  • Pantoprazolo 20 mg/die.

Per la prevenzione delle complicanze gravi del tratto gastrointestinale superiore, la prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti:

In trattamento cronico con FANS.

Si considera una durata di almeno 3 mesi consecutivi oppure una terapia ciclica di almeno 10 giorni/mese per un minimo di 6 mesi.

In terapia antiaggregante con ASA a basse dosi.

Purché sussista una delle seguenti condizioni di rischio:

  • Storia di pregresse emorragie digestive (è sufficiente il dato anamnestico) o di ulcera peptica non guarita con terapia eradicante (è necessario un riscontro endoscopico);
  • Concomitante terapia con anticoagulanti (comprese Tienopiridine) o cortisonici;
  • Età avanzata (la nota indica almeno 65-75 anni, precisando che non necessariamente un paziente anziano deve assumere cronicamente l’IPP, in assenza di altri fattori di rischio).

La prescrizione dei farmaci antagonisti del recettore H2 per la prevenzione delle complicanze gravi del tratto gastrointestinale superiore in pazienti a rischio configura un uso off-label e non è previsto dalla Nota AIFA.

Ecco l’intero documento dell’AUSL Romagna: Criteri appropriatezza-Uso-Inibitori-Pompa-Protonica

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