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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ematocrito: valore alto e basso, cos’è e cosa significa.

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Ematocrito: cos’é? Cosa significa? Quali sono i valori normali, quelli alti e quelli bassi? Tutto su questo esame del sangue.

L’ematocrito (abbreviato con Ht o HCT) esprime il rapporto esistente tra la parte liquida del sangue (plasma) e la parte corpuscolata, ossia quella occupata soprattutto dai globuli rossi.

L’ematocrito è un indice espresso attraverso una percentuale o una frazione. Per esempio, un valore di ematocrito del 35% significa che ci sono 35 ml di globuli rossi in 100 ml di sangue.

Valori di ematocrito troppo alti o bassi possono essere la spia di alcune malattie.

Come si ottiene il valore.

Dal momento che la parte corpuscolata del sangue è costituita in massima parte dagli eritrociti o emazie, l’ematocrito può essere definito anche come il rapporto percentuale tra i globuli rossi (eritrociti) e la parte liquida del sangue, detta appunto plasma.

Andando poi a valutare il rapporto, in termini di altezza percentuale, tra gli elementi figurati e il volume totale del sangue, si ottiene il valore dell’ematocrito.

Per accelerare il processo di sedimentazione si può centrifugare la provetta, ottenendo, grazie all’azione sedimentante della forza centrifuga, una netta separazione tra gli elementi figurati, che si depositano sul fondo della provetta, e il liquido giallo paglierino che li sovrasta (plasma).

Il numero che esprime la percentuale di cellule ammassate sul fondo viene detto ematocrito.

Ematocrito: valori normali.

In condizioni normali, il valore dell’ematocrito è leggermente superiore negli uomini che, grazie a una maggior secrezione di testosterone, presentano una più alta concentrazione di globuli rossi nel sangue.

Ricordiamo, a tal proposito, che le emazie vengono prodotte nel midollo osseo, sotto l’azione stimolante dell’eritropoietina, un ormone prodotto a livello renale in risposta a vari stimoli (incluso il testosterone).

Valori normali di Ematocrito (Hct).

UOMO: 38-52%

DONNA: 36-46%

BAMBINI:

  • neonati: 45-75%;
  • 1 mese: 30-55%;
  • 6 mesi: 34-46%;
  • da 1 a 4 anni: 33-44%;
  • 10 anni: 36-43%.

Ematocrito alto: possibili cause.

  • Sudorazione eccessiva: a causa della disidratazione si riduce la parte liquida del sangue; di conseguenza aumenta il rapporto tra elementi figurati e plasma e con esso l’ematocrito.
  • Da notare che la disidratazione può essere indotta, non solo dall’eccessiva sudorazione, ma anche dall’utilizzo di diuretici, ustioni, vomito, diarrea e diabete (valori glicemici superiori ai 180 mg/dl si accompagnano a eliminazione urinaria di glucosio che, per gradiente osmotico, porta con sé notevoli quantità di acqua).
  • Anche il colera, una malattia che causa massicce perdite idriche tramite le feci, causa sensibili rialzi dell’ematocrito.
  • In tutti questi casi il valore di ematocrito non corrisponde a un effettivo aumento degli eritrociti circolanti (si parla pertanto di emoconcentrazione).
  • Soggiorno in altura oltre i 2.500 metri per almeno una settimana (fonte: my-personaltrainer.it);
  • Insufficienza renale acuta;
  • Policitemia o poliglobulia assoluta (aumento del numero di globuli rossi, con componente plasmatica normale);
  • Assunzione di farmaci dopanti, come testosterone e derivati; eritropoietina e derivati;
  • Patologie polmonari;
  • Malattie cardiovascolari congenite.
Perché un valore alto può essere pericoloso?

Un sangue troppo denso incontra maggiori difficoltà nel suo percorso. Il cuore, di conseguenza, deve contrarsi con forza maggiore per vincere le resistenze periferiche e imprimere al sangue una notevole pressione.

Per questo motivo un ematocrito troppo alto può peggiorare patologie cardiache preesistenti e vincere la resistenza dei vasi causando, per esempio, una pericolosissima emorragia cerebrale.

Un elevato ematocrito favorisce anche la formazione di coaguli di sangue (trombi), che possono andare a occludere vasi importanti, con tutte le conseguenze negative del caso (infarto e ictus nei casi più gravi).

Ematocrito Basso: possibili cause.

  • Gravidanza (dal terzo trimestre) e allenamento aerobico prolungato.
  • Carenza di ferro, vitamina B12 o acido folico;
  • Leucemie;
  • Tumori maligni;
  • Anemie;
  • Cirrosi epatica;
  • Infezioni gravi;
  • Insufficienza renale cronica;
  • Sanguinamento acuto o cronico del tratto digestivo o di altri organi (come vescica o utero) o a seguito di grave trauma (la perdita ematica causa una diminuzione sia della quota plasmatica, sia di quella corpuscolare);
  • Diminuita produzione di emoglobina (es. talassemia);
  • Esposizione a tossine e radiazioni;
  • Patologie infiammatorie croniche.

Emocromo: come leggerlo e interpretare i valori?

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