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Clitoride: anatomia di organo femminile, funzioni e problematiche.

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La Clitoride è una piccola protuberanza nervosa di tessuto erettile ubicata nella parte superiore della vulva. E’ posto, quindi, nel sistema riproduttivo femminile. E’ fatto di crura, corpo e glande.

La Clitoride, anche se in molti la chiamano al maschile, è una piccola protuberanza del corpo umano formata da tessuto erettile ed è ubicata nella vulva (sistema riproduttivo femminile). Essa è fatta di migliaia di terminazioni nervose ed è piuttosto sensibile.

La sua stimolazione produce piacere sessuale nella donna. Dal punto di vista anatomico e fisico è differente dal pene maschile (non ha l’uretra e non serve per la minzione), ma funzionalmente è ad esso omologo.

La clitoride è situata all’interno della vulva, all’intersezione anteriore delle piccole labbra.

Com’è fatta la clitoride.

Di forma vagamente cilindrica, è lunga 1-2 centimetri, anche se la sua misura varia a seconda delle donne. Una piccola piega della pelle, detta prepuzio o cappuccio, la copre e protegge anteriormente. Le grandi labbra e le piccole labbra la circondano nelle altre direzioni.

Come è composta la clitoride.

La clitoride può essere diviso in 3 grandi zone:

  1. Crura − Situata sotto la pelle, è costituita da due gambe di tessuto erettile, con il compito di sostenere le strutture esterne del clitoride e collegarle ai tessuti sottostanti.
  2. Corpo − È la parte centrale. Contiene due colonne di tessuto erettile; le camere cave si riempiono di sangue, si induriscono ed aumentano di volume durante la stimolazione sessuale.
  3. Glande − Costituisce la punta aguzza del clitoride. Si estende dal corpo, verso l’esterno ed oltre il prepuzio.

Clitoride e piacere sessuale.

La superficie della clitoride è pervasa da numerose terminazioni nervose, sensibili alla pressione. Glande e corpo sono reattivi al tocco diretto dall’esterno del corpo, mentre quelle della crura sono sensibili alla stimolazione dall’interno della vagina.

Stimolazioni delle terminazioni nervose della clitoride sono responsabili della maggior parte del piacere sessuale nel corpo femminile.

Patologie della clitoride.

La clitoride per lo più è compartecipe delle patologie che colpiscono la vulva, ma spesso tali patologie si manifestano prevalentemente e inizialmente alla zona clitoridea.

Dapprima, vi è una condizione neonatale erroneamente scambiata per patologia, che comporta un ingrossamento, arrossamento clitorideo, a volte accompagnato da sanguinamento: è una situazione fisiologica, seppur rara, legata all’elaborazione, da parte della neonata, degli ormoni materni.

Si può accompagnare a modesta secrezione lattea dai capezzoli (“latte delle streghe”). Vi è poi il prurito clitorideo, che più che malattia in sé, va studiato come un sintomo, soprattutto di infezione vulvovaginale, per attuare la cura più adatta.

Il prurito può essere anche derivato da cattive abitudini comportamentali (pantaloni stretti, uso di assorbenti con allergeni, uso di prodotti per igiene intima non adatti, eccesso di uso di bicicletta), che andranno valutati e corretti. In questi casi, potrebbe avvenire anche un’infiammazione del clitoride con relativo gonfiore.

Il bruciore e il dolore clitorideo devono far pensare a un aspetto iniziale della vulvodinia, che è una vera e propria malattia a genesi multifattoriale. Di solito, iniziano senza grossi sintomi le patologie cancerose di vulva e clitoride.

Le più pericolose sono il morbo di Paget della vulva o il morbo di Bowen, che spesso sono confuse con la craurosi vulvare, che è una patologia abbastanza comune dell’età matura della donna, la cui genesi univoca non è nota, ma che implica un’alterata recezione degli estrogeni da parte della mucosa (o perché gli estrogeni mancano, come nella menopausa avanzata, o perché non sono utilizzati dalla mucosa).

Quando si parla di ipertrofia clitoridea.

Sebbene non esista una dimensione media della clitoride, un suo gonfiore è di solito causato dall’eccitazione sessuale, ma ci sono altre condizioni che possono provocare il suo ingrandimento per un periodo di tempo più lungo.

Questo, di solito, non è motivo di preoccupazione, a meno che non si inizi a provare disagio e dolore. Questi sintomi possono essere dovuti a un’infezione o ad un problema medico più serio.

L’allargamento temporaneo è solitamente legato all’eccitazione sessuale. Quando una donna è eccitata, il flusso di sangue verso i genitali aumenta. La clitoride e le labbra crescono man mano che il piacere aumenta. Una volta raggiunto l’orgasmo, la dimensione della clitoride diminuirà e i genitali torneranno più velocemente allo stato iniziale.

Quando si raggiunge l’orgasmo, si è in grado di liberare tutta la tensione sessuale che si è accumulata nel corpo. Senza quella liberazione, il palpito e il gonfiore dei genitali, incluso il clitoride, si placheranno più lentamente. La clitoride può anche rimanere ingrandito per un periodo prolungato se si è spesso eccitate, ma non si verifica un orgasmo.

Alcune condizioni e infezioni possono causare l’infiammazione momentanea della vulva, che comprende la clitoride e le labbra.

L’infiammazione della vulva è anche conosciuta come vulvite o vulvovaginite.

Può succedere a causa di:

  • reazioni allergiche a materiali o sostanze chimiche contenute nell’abbigliamento, nelle creme, nei preservativi e in altri prodotti;
  • infezioni fungine o batteriche, tra cui infezioni da lieviti, scabbia e pidocchi pubici;
  • condizioni della pelle, come dermatiti o eczemi;
    penetrazione prolungata o masturbazione.

L’allargamento prolungato, noto come clitoromegalia, può essere causato da:

  1. Disturbi ormonali.

Un eccesso di ormoni androgeni, come il testosterone, può far aumentare la dimensione della clitoride.

Le donne che hanno la sindrome dell’ovaio policistico o altri disturbi endocrini hanno spesso elevati livelli di androgeni, che possono causare l’ingrandimento della clitoride.

È spesso visto nelle bambine nate con iperplasia surrenale congenita. Questo disturbo genetico può causare una iperproduzione di androgeno, che può causare una clitoride ingrandita.

  1. Tumori ovarici.

Tumore delle cellule di Sertoli-Leydig e il tumore delle cellule steroidee.

Se la clitoride non ritorna alle sue dimensioni normali entro un giorno, si dovrebbe consultare il medico, anche se si avverte dolore, disagio o emorragia. Questi sintomi possono essere un segno di un’infezione vaginale o di un’altra condizione medica sottostante.

Le opzioni per il trattamento dipenderanno dalla causa sottostante. In molti casi, l’applicazione di una crema può essere sufficiente per alleviare i sintomi.

Se si sta avendo una reazione allergica, si dovrebbe smettere di usare certi prodotti o indossare indumenti che causano la reazione. Potrebbe anche essere necessario utilizzare una crema di cortisone per ridurre irritazioni e prurito. Il medico può anche consigliare di fare una lavanda vaginale e usare una crema estrogenica topica per alleviare i sintomi.

Se dietro i sintomi è presente un’infezione fungina o batterica, il medico prescriverà farmaci orali per aiutare a ripulire l’infezione.

Il medico può prescrivere una terapia ormonale se i livelli di androgeno sono alti a causa di una malattia endocrina. La terapia ormonale sarà in grado di alleviare i sintomi, nonché di ridurre la dimensione della clitoride. Il medico può anche suggerire la clitoridoplastica, una procedura chirurgica utilizzata per diminuire il volume dalla clitoride.

Avere una clitoride gonfia non mette a rischio di altre malattie, infezioni o disturbi.

Terapia per le patologie della clitoride.

La terapia delle patologie clitoridee dipende da una corretta diagnosi, attuabile mediante vulvoscopia con eventuale biopsia.

Leggi anche:

Pene: anatomia dell’organo riproduttivo e sessuale maschile.

Vagina: anatomia di un organo.

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