Ecco la Casa che accoglie pazienti con lesioni spinali e famigliari
Nasce nel 1987 a Imola, precisamente in località Montecatone a 5 km dalla città, una struttura in grado di accogliere famigliari e utenti dell’omonimo Ospedale di Riabilitazione “Istituto Montecatone”.
Il nome casa deriva dall’idea di conferire a questo luogo non solo un aspetto ma anche un termine, tratto dal lessico familiare. La funzione di questa struttura è quella di accogliere attraverso un servizio alberghiero tutte le famiglie che sono intente ad accudire e stare vicino alle persone che intraprendono cure riabilitative nell’Istituto Montecatone. “Casa di Accoglienza Anna Guglielmi” negli anni si è sviluppata dando vita ad una fitta rete di iniziative e progetti che gli ruotano attorno, richiamando ragazzi dai comuni più vicini.
Ma il compito di Claudia e di tutti gli operatori non è solo quello di rendere il luogo accogliente, è soprattutto quello di dare speranza. Ad oggi infatti le lesioni midollari non sono irreversibili, per tanto ogni funzione sia essa motoria o fisiologica può essere riconquistata attraverso gli interventi riabilitativi di vari professionisti come: fisioterapisti, medici e infermieri. Ma questo non basta perché le cure e l’accudimento necessitano anche di affetto e amore, in una misura in cui solo i famigliari possono darlo, per questo si è reso necessario creare una struttura che consentisse alle famiglie dei pazienti di essere vicini a loro.
La struttura è pensata per non avere barriere né architettoniche né di nessun altro tipo al fine di accogliere tutti e promuovere l’autonomia di coloro che sono vincolati a spostarsi attraverso una carrozzina. Spesso sono i giovani ad essere più coinvolti in lesioni spinali e questo vincola tutti gli operatori a creare un clima cordiale e giovanile per poterli aiutare in questo cammino, che inizialmente può sembrare drammatico sotto molti punti di vista.
Abbiamo tanti esempi, si pensi ad Alessandro Zanardi, che dimostrano che la lesione spinale può diventare opportunità: per riscoprirsi sotto un’ottica nuova, per conoscere nuove persone, per intraprendere nuovi sport. Ogni aspetto da quello fisiologico a quello sociale, economico e psicologico sono coinvolti nel processo di riabilitazione, ma la cosa più importante è non essere solo e sentirsi sempre a “Casa”.