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Mango: tra i frutti più importanti e coltivati del mondo tropicale.

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Il Mango, ovvero la Mangifera indica, è membro della famiglia degli anacardi (Anacardiaceae) e uno dei frutti più importanti e ampiamente coltivati ​​del mondo tropicale.

L’albero di mango è considerato indigeno dell’Asia meridionale, in particolare del Myanmar e dello stato indiano di Assam, e sono state sviluppate numerose aree di coltivazione. I manghi sono una ricca fonte di vitamine A, C e D.

Descrizione fisica.

L’albero è sempreverde, spesso raggiunge i 15-18 metri di altezza e raggiunge la grande età. Le foglie semplici sono lanceolate, lunghe fino a 30 cm (12 pollici). I fiori, piccoli, rosati e profumati, sono portati in grandi pannocchie terminali (grappoli sciolti). Alcuni hanno sia stami che pistilli, mentre altri hanno solo stami.

Il frutto varia notevolmente in dimensione e carattere.

La sua forma è ovale, rotonda, a forma di cuore, a forma di rene o lunga e slanciata.

I manghi più piccoli non sono più grandi delle prugne, mentre altri possono pesare da 1,8 a 2,3 kg (da 4 a 5 libbre). Alcune varietà sono vividamente colorate con sfumature di rosso e giallo, mentre altre sono di un verde opaco. L’unico grande seme è appiattito e la polpa che lo circonda è di colore dal giallo all’arancione, succosa e dal caratteristico sapore dolce-piccante.

Il mango non necessita di terreni particolari, ma le varietà più fini danno buoni raccolti solo dove c’è una stagione secca ben marcata per stimolare la produzione di frutti. Nelle zone piovose una malattia fungina nota come antracnosi distrugge fiori e frutti giovani ed è difficile da controllare. La propagazione avviene per innesto o gemmazione. Inarching, o approccio all’innesto (in cui un rampollo e un ceppo di piante con radici indipendenti vengono innestati e il rampollo in seguito separato dal suo ceppo originale), è ampiamente praticato nell’Asia tropicale ma è noioso e relativamente costoso. In Florida, sono stati sviluppati e utilizzati commercialmente metodi più efficienti, come l’innesto di faccette e il germogliamento dei trucioli.

Storia del mango.

Il mango è indissolubilmente legato al folklore e alle cerimonie religiose dell’India. Allo stesso Buddha fu presentato un boschetto di mango che avrebbe potuto trovare riposo nella sua grata ombra. Il nome mango, con cui il frutto è conosciuto nei paesi di lingua inglese e spagnola, deriva molto probabilmente dalla manna malese, che i portoghesi adottarono come manga quando arrivarono in Kerala nel 1498 per il commercio delle spezie. Probabilmente a causa della difficoltà di trasporto dei semi (mantengono la loro vitalità solo per breve tempo), l’albero non fu introdotto nell’emisfero occidentale fino al 1700 circa, quando fu piantato in Brasile; raggiunse le Indie Occidentali intorno al 1740.

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