“Dottó posso parlarle?”. Uomo sui 75 anni, il cappello tra le mani, il corpo avvolto in un mega impermeabile blu bagnato fradicio, che nasconde un camicione di flanella ben infilato nei jeans, il viso solcato da rughe profonde, abbronzatissimo, come a sfidare i giorni di freddo, le piogge incessanti e le minacce dell’arrivo di Burian. – Si accomodi pure e mi dica tutto, ma sono un infermiere non un dottore.
– Infermieri, dottori, portantini, colf per me siete tutti uguali, tutti degli angeli.
– Troppo gentile lei. Cosa voleva dirmi?
– Eh Dottó cosa volevo dirle.. volevo dirle che io tengo un problema grave e delicato: da piccolo sono stato circense.
– Circense? Che forte. Più che un problema mi sembra una bella esperienza! Non lo è stata?
– Eh Dottó non lo so. Non ricordo moltissimo, so solo che è colpa dei miei genitori. Mio padre era circense e mia madre nulla mi ha chiesto, e gli è andata dietro con me. Si è fidata sa?
– E come mai essere stato circense è diventato un problema adesso?
– È diventato un problema Dottó perché sono invecchiato. Non so più quello di una volta e comincio ad avere un po’ di problemi fisici e di malanni, mi capisce?
– La capisco G., ma non penso che le impongano di lanciarsi nel fuoco o di camminare sulla fune no? Potrebbe limitarsi a lavori secondari e di riordino, o fare il giocoliere con sfere o birilli.
– Sfere e birilli?
– Si, ha presente no?
– Ma Dottó, (e si abbassa i pantaloni) i didimi stanno benissimo! È questo che mi preoccupa! Lo vede?? È circense*!
* “circonciso” ndr.
Scritto da: Davide Trubini, Infermiere
#leAvventurediDedda – Moira Orfei ti dico levati Pronto soccorso, Triage.