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Oss e Ossido di Zinco: alleati e protagonisti nel wound care!

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L’ossido di zinco , conosciuto anche come pasta barriera, è un composto chimico inorganico con formula molecolare ZnO generalmente insolubile nell’acqua. Impiegato maggiormente nelle strutture sanitarie, residenziali e a domicilio sotto forma di pomata e di colorazione biancastra. Possiamo anche trovarlo come spray secco, polvere, unguento. La principale proprietà dell’ossido di zinco è quella di lenire la pelle irritata e infiammata ma può essere usato come protezione raggi UV, per l‘acne, ustioni, bruciature, dermatiti, grazie alle diverse concentrazione del prodotto disponibile sul mercato.

La salute della cute dell’anziano all’avanzare dell’età è direttamente proporzionale alla sua fragilità. La cute a “carta velina” è derivata dal cambiamento fisiologico e la perdita di materia grassa tra l’epidermide e il derma, questo causa uno squilibrio rendendo la pelle più suscettibile a lesioni e irritazioni. I soggetti anziani incontinenti sono più a rischio di avere eritemi, flittene e ulcere soprattutto per la necessità di portare i presidi assorbenti. Si è appurato che in tale persone l’attenzione per la cura dell’igiene intima e il cambio tempestivo del presidio assorbente( o l’uso corretto del presidio) diminuisce la probabilità di sviluppare lesioni da pressione rispetto a quando si sottovaluta questo aspetto.

Gli operatori asa/oss devono attenersi ad alcune informazioni e consigli utili per usare correttamente l’ossido di zinco e per beneficiare al meglio le sue proprietà. Durante le cure igieniche è opportuno lavare la cute con acqua e sapone, asciugarla senza frizionare ma tamponandola e applicare l’ossido sulla zona interessata. Le zone interessate maggiormente sono: inguine, zona bacino/fianco e sacro, talvolta ricoprendo anche i glutei. La quantità da applicare è il minimo indispensabile per coprire la cute con un velo di pasta barriera distribuendola uniformemente con tutta la mano facendo un lieve massaggio superficiale, ciò permette all’ossido di zinco di agire sulla cute proteggendola dai materiali biologici come urina e feci e nello stesso tempo ripristinandola con giusta quantità di olio essenziale per tenerla idratata e elastica. Se la quantità del prodotto applicato è visibilmente abbondante e vengono lasciati dei residui, la cute non respira e possiamo ottenere un risultato opposto a quello sperato poiché la cute va incontro alla macerazione. L’ossido di zinco non deve mai essere applicato all’interno dei genitali, essendo un luogo umido e caldo favorevole alla proliferazione dei batteri e con aggiunta di esso anche qui si può andare incontro alla macerazione della cute più velocemente che da altre parti. Per arrossamenti dei genitali, l’oss/asa informa infermiere di turno che valuterà una pomata adatta da applicare ad ogni cambio presidio o a seconda le sue indicazioni.

L’ossido può essere applicato non solo nella zona pannolone ma in tutte quelle zone dove si ha il rischio di lesione da pressione a scopo non deve però essere confuso con la crema idratante usata per idratare la pelle di tutto il corpo. Fare attenzione a non usare l’ossido di zinco dove non è necessario per evitare sprechi e utilizzi inutili.

Visto che di solito, nelle strutture l’ossido di zinco si presenta in tubetto e quel tubetto lo si usa su più ospiti, per evitare la contaminazione di esso, è buona usanza prima di applicarlo sull’ospite mettere una piccola quantità sul dorso della mano(sopra i guanti), chiudere il tubetto e procedere con l’applicazione del prodotto. Nel caso di paziente infettivo come ad esempio da clostridium difficile, viene lasciato un tubetto per l’uso esclusivo a tale per evitare la diffusione del batterio ad altri ospiti. Un altro punto importante è che l’ossido di zinco può essere usato dagli ai bordi delle lesioni da pressione per non far diffondere l’infezione oltre alla zona infetta oppure nel caso di lesione molto asciutta serve come ammorbidente rendendo la pelle meno fastidiosa per l’ospite.

In conclusione possiamo dire che l’ossido di zinco usato correttamente può essere un grande alleato degli operatori ma anche un’arma a doppio taglio se usato in modo inappropriato.

A cura di Nailany Martinelle

Consigliera AIORSA – Associazione Italiana Operatori RSA

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