La lettera di Valentina riapre la discussione sui licenziamenti facili negli ospedali italiani ai danni di operatori con disabilità parziale. Prima abili, poi inabili, infine licenziati.
Buonasera Direttore,
anche io ho subito una storia del genere; dopo otto anni di lavoro nel servizio mensa non mi hanno rinnovato il contratto perché secondo loro non ero abile al lavoro.
Ho una disabilità del 75% secondo. Questa ditta non concede lavoro alle categorie protette. Quindi non pensandoci nemmeno due volte mi annunciano il non rinnovo e mi propongono di “godermi la pensione”. Era una ditta esterna all’Azienda sanitaria che lavorava e lavora per l’ospedale di Sciacca (AG).
E’ stata una crudeltà disumana, anke perché potevano farmi lavorare in ufficio e invece nemmeno mi hanno considerato.
Ho parlato ai tempi con un avvocato, ma non si è potuto fare nulla. Preso dalle chiacchiere mi consigliò di non fare nulla. Sono stata licenziata precisamente nel dicembre 2015.
Questo episodio ancora mi fa star male.
Grazie Direttore e continuate a denunciare questi soprusi.
Valentina Scoma, ex-addetta alla mensa Ospedale di Sciacca