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Terapisti Occupazionali (AITO) in prima linea al World mental health day.

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L’Associazione Italiana Terapisti Occupazionali (AITO) sarà in prima linea al World mental health day. Il ruolo fondamentale di un professionista spesso troppo sottovalutato.

Gentile Direttore di AssoCareNews.it,

AITO, Associazione Italiana Terapisti Occupazionali, in occasione del World mental health day, vuole sottolineare il ruolo di questo professionista sanitario della riabilitazione per le persone che si stanno riprendendo da COVID-19 e si trovano ad affrontare una seconda battaglia: le conseguenze della salute mentale della malattia.

Queste influiscono notevolmente sulla qualità della vita a breve e lungo termine, con un impatto non solo sulla persona, ma anche sulla sua famiglia e sui caregiver.

Le persone possono avere difficoltà a riprendere le attività della vita quotidiana o fare fatica a tornare al lavoro. Le persone che soffrono di sindrome da terapia intensiva post cure intensive (PICS, dall’inglese Post Intensive Care Syndrome) possono provare ansia, difficoltà del sonno, depressione o disturbo post traumatico da stress. Questi problemi sono aumentati a causa delle restrizioni dei visitatori e della perdita del tocco umano e dei volti familiari nell’era dei DPI e delle stanze di isolamento.

I terapisti occupazionali, per esempio, svolgono un ruolo importante nell’affrontare i disturbi d’ansia in una varietà di ambiti, tra cui scuole, comunità e casa.

In ogni contesto, l’intervento può concentrarsi su una serie di aree, tra cui la definizione di routine e abitudini, attività che promuovono livelli ottimali di eccitazione o rilassamento e strategie per la gestione dei sintomi per migliorare le performance occupazionali.

Questi servizi aiutano a costruire l’autostima e stabilire relazioni di supporto con familiari, personale scolastico o colleghi, a minimizzare l’impatto sulla vita quotidiana.

La terapia occupazionale ha una ricca storia di promozione della salute mentale in tutte le aree della pratica attraverso l’uso di occupazioni significative e piacevoli (Meyer, 1922).

L’obiettivo dei servizi di terapia occupazionale nella salute mentale è quello di aiutare tutti gli individui a sviluppare e mantenere una salute mentale positiva, prevenire la malattia mentale e affrontare le sfide per vivere vite piene e produttive. Si ritiene che l’effettivo “fare” delle occupazioni sia trasformativo, promuovendo l’adattamento, creando identità personale e sociale, connettere le persone alle loro comunità e consentire la crescita e lo sviluppo personali continui (Krupa, Fossey, Anthony, Brown e Pitts, 2009).

Nel contesto del Covid-19, la valutazione e il monitoraggio dovrebbero includere domande sui fattori di stress correlati al Covid-19 (come l’esposizione a fonti infette, familiari infetti, perdita di persone care e allontanamento fisico), avversità secondarie (perdita economica, per esempio), effetti psicosociali (come depressione, ansia, preoccupazioni psicosomatiche, insonnia, aumento dell’uso di sostanze e violenza domestica) e indicatori di vulnerabilità (come condizioni fisiche o psicologiche preesistenti).

Dopo aver condotto una valutazione approfondita basata sull’evidenza, il terapista crea un profilo occupazionale personalizzato per la persona assistita.

Il profilo è essenziale per la definizione degli obiettivi, la pianificazione del trattamento e l’implementazione del trattamento.

La ricerca mostra che gli interventi di terapia occupazionale producono miglioramenti significativi nelle relazioni, nelle prestazioni, nella competenza e nella ricreazione per loro clienti (Sarsak, 2018).

Alcuni esempi di interventi di terapia occupazionale includono:

  • Fornire sessioni individuali e/o di gruppo incentrate sull’affrontare i fattori scatenanti del trauma e i segnali di avvertimento; apprendere nuove strategie di coping, salute e benessere;
  • Fornire formazione alle persone assistite, ai caregiver e al personale di supporto strategie per modificare l’ambiente domiciliare, lavorativo o scolastico, sociale, in modo da non innescare inavvertitamente schemi di ipersensibilità, dissociazione o flashback;
  • Aiutare le persone ad aumentare la loro partecipazione a ruoli e attività significativi (ad es., Creare e utilizzare un programma giornaliero con le strategie utili, etc);
  • Consigliare alle persone gli adattamenti per ridurre le barriere architettoniche e favorire quindi la partecipazione.

Il processo di terapia occupazionale (valutare-pianificare-agire-valutare) è quindi interattivo, attraversa molteplici cicli di identificazione dei problemi e generazione di soluzioni con un focus chiave sull’occupazione e sull’essere umano nel contesto occupazionale (Duran, 2014).

AITO da sempre sottolinea l’importanza di avere un terapista occupazionale nell’equipe riabilitativa. In Italia purtroppo ancora non c’è uguaglianza nelle cure territoriali e spesso il terapista occupazionale viene considerato come un valore aggiunto. Da quanto esposto precedentemente in modo esemplificativo c’è necessità di implementare il processo culturale e creare una migliore rete informativa che dia a tutti le conoscenze per la tutela della propria salute.

AITO é presente sul territorio italiano con i propri servizi per essere un anello della catena informativa e per il bene del cittadino tramite la tutela e la promozione della professione.

Gabriella Casu
Ufficio Presidenza AITO.

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