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venerdì, Marzo 29, 2024
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Silvana, OSS: “Infermiera fa cadere Paziente e accusano me, io però non c’entro nulla non ero in stanza con lei”.

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Silvana, OSS, è stata accusata di aver fatto cadere un Paziente nella propria stanza, ma lei si difende: “è stata l’Infermiera, io stavo igienizzando un altro Paziente in un’altra stanza; ha lasciato le sponde aperte del letto dopo un prelievo”.

Egr. Direttore di AssoCareNews.it,

sono una OSS; ho già chiesto ad un sindacato come muovermi e ad un avvocato, ma vorrei anche il suo parere. Qualche settimana fa nella struttura dove lavoro è caduto un Paziente e sono stata accusata di non aver vigilato su di lui e ora rischio anche il licenziamento. Ma è stata tutta colpa di una Infermiera sbadata.

Lavoro in quella struttura da ormai 10 anni e mai mi è capitato quello che mi è accaduto in questi giorni: accusata di aver fatto un qualcosa di cui non sono e non potevo essere responsabile.

Il Paziente ha tentato di alzarsi dal letto in autonomia, è scivolato a terra e si è fratturato un femore. Gli erano state prescritte le sponde alzate del letto quale forma contenitiva autorizzata sia dai figli, sia dal Medico di struttura.

Visto che quella mattina doveva eseguire prelievi di sangue e delle urine ho deciso di igienizzarlo per primo. L’ho sistemato, ho alzato le spondine e sono andata nella stanza successiva. Alle 7.30 l’Infermiera è eseguito i prelievi e è andata via. Anche lei era sola. Altri colleghi erano impegnati in altre stanze. Fatto sta alle ore 7.50 ho sentito un tonfo sordo e delle urla e mi sono subito precipitata nella stanza n. 11, quella che ospitava l’Assistito di cui stiamo parlando. L’ho trovato a terra. Urlava, si disperava e si vedeva che qualcosa nel sua gamba non andava. Ho subito allertato gli Infermieri e gli altri OSS, che sono giunti prontamente in camera, allertando nel contempo il Servizio 118.

Insomma per farla breve, il Paziente è stato ricoverato in urgenza presso il Pronto Soccorso più vicino. Durante la notte è stato operato e io mi sono beccato un primo richiamo disciplinare.

E si. L’Infermiera non ha ammesso le sue colpe e, essendo sola in camera nel momento del ritrovamento e del successivo allarme, non ho potuto dimostrare nulla. Nessuno ha voluto credere che era stata l’Infermiera a lasciare le spondine abbassate, nessuno ha voluto ascoltare seriamente le mie spiegazioni.

Io non c’entro nulla, non ho colpe e purtroppo non ho prove. La famiglia del Paziente ha chiesto i danni alla struttura e ora la struttura vuole rivalersi su di me. Ho ricevuto in richiamo scritto e stanno valutando se licenziarmi o meno.

Come mi devo comportare? Sindacato e avvocato non mi hanno dato grandi speranza.

Silvana Galanti, OSS

 


 

Carissima Silvana,

per come ci ha raccontato questa storia non sarà facile uscirne fuori. Ti posso dare un paio di consigli, magari potrebbero anche funzionare:

  • prova a parlare da donna a donna con la collega Infermiera, falle capire che la verità prima o poi viene sempre a galla;
  • se lei si rifiuta di ammettere le sue responsabilità cerca un accordo con l’azienda, fai valere il tuo curriculum e i tuoi anni di servizio imperterriti in struttura; chiedi un’altra possibilità o almeno il beneficio del ragionevole dubbio.

Spero di essere stato utile, un abbraccio e tienici informati sugli sviluppi.

Buona serata.

Angelo Riky Del Vecchio, direttore quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it

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