La lettera di Maria (OSS) riapre la discussione sul cambiamento nella categoria degli Operatori Socio Sanitari: “per cambiare non serve dirlo, ma serve farlo e tutti assieme”.
Gentile Direttore di Assocarenews,
mi rivolgo ai Colleghi OSS che vorrei incitare dicendo loro: il cambiamento lo dobbiamo FARE, non lo dobbiamo solo “dire”. Non dobbiamo aspettarci che persone indefinite lottino per i nostri diritti, ma il mutamento deve partire da noi.
I risultati si ottengono con numeri precisi, nomi e cognomi di persone che si impegnano, non con ipotesi o lamentele, ma concretamente e sul campo.
In questi giorni leggo i più svariati commenti in merito all’esposizione della sofferenza della nostra categoria e devo ammettere che alcuni sono allucinanti. E’ palese la solitudine dell’OSS che la pandemia ha reso ancora più insofferente.
Noi OSS non dovremmo solo esprimerci con commenti su articoli pensati da altri, ma dovremmo impegnarci nelle nostre realtà lavorative attuando comportamenti anche di denuncia qualora avvenissero abusi e/o soprusi della nostra professione.
Ironia della sorte, in reparto, dell’OSS ci si accorge solo quando non è in turno… manca la serva e si grida al demansionamento.
In Italia abbiamo raggiunto un numero considerevole di presenza di OSS nelle strutture sia pubbliche che private, ma a causa della mancanza di coordinamento, non riusciamo a gridare il nostro dolore e a rendere le nostre richieste incisive. Non abbiamo un forte canale comunicativo con le Istituzioni e con i nostri Datori di Lavoro. Senza connessione, non approderemo all’ottenimento di alcun diritto o considerazione.
La rivoluzione deve partire da ognuno di noi: dobbiamo cambiare il modo di pensare. Non siamo nè indegni nè invisibili. Noi ci siamo, la Sanità ha bisogno di noi e dobbiamo costringerla a VEDERCI e a CONSIDERARCI.
Sono aperta a qualsiasi contatto da parte di un Sindacato che abbia voglia di prendersi a cuore il destino della professione dell’OSS per far sì che tutto il gruppo di lavoro percorra la stessa direzione.
OSS, alziamo lo sguardo!
I Sindacati che risponderanno al mio appello, saranno sicuramente interessati a tutelare l’OSS. Mi auguro che poi ognuno di noi possa trarne le giuste conclusioni. Paghiamo la tessera a chi veramente vuole aiutarci.
Con immenso affetto a tutti i colleghi OSS.
Maria, orgogliosamente OSS
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