Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
sono un Operatore Socio Sanitario Specializzato (OSSS) e lavoro in ospedale in una Azienda Ospedaliero-Universitaria dal 1986. Sono entrato come vincitore di concorso in qualità di portantino. Poi ho fatto il corso Operatore Tecnico Assistenziale (OTA) in ospedale. Successivamente sono diventato Operatore Socio Sanitario (OSS) e infine OSSS. La mia domanda è questa: da quando facevo il portantino a oggi non e cambiato niente a livello lavorativo e soprattutto economico, come mai?
Mi spiego meglio. In una giornata-tipo al mattino cambio i letti, porto le urgenze (emocromo, profilo, ecc), lavo i pazienti e li accompagno ai vari ambulatori, ritiro i farmaci in farmacia e le risposte degli esami nei vari laboratori (anche fuori dall’ospedale), vado a ritirare esami istologici a 300 metri fuori dall’ospedale, poi quando sono in reparto facciamo gli stik glicemici ai pazienti diabetici, cambio le buste di urina, misuro la febbre, sistemo le flebo nei loro armadi, controllo la biancheria sporca e pulita, aiuto i pazienti ad andare in bagno (soprattutto quelli che hanno problemi di deambulazione), faccio clisteri evacuativi.
Il mio lavoro è continuo e indefinibile, faccio fotocopie, porto la posta, faccio uscire i parenti. Potrei parlare per ore del mio lavoro, ma vi ho scritto per capire cosa devo fare per il riconoscimento economico del ruolo dell’OSSS. Dal 2014 che aspetto, ma nulla si è visto in busta paga.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità.
Lorenzo Romeo, OSSS, OSS, OTA ed ex-Portantino
* * *
Carissimo Lorenzo,
non so in quale regione lavora e non so soprattutto se la Regione in cui lei opera riconosca gli Operatori Socio Sanitari Specializzati. Da quello che ci dice, tuttavia, ci sono ambiguità assistenziali e di ruolo molto pericolose. Se lei è stato assunto come OTA e il suo contratto non vi è espressamente il riconoscimento in qualità di OSS (e a maggior ragione di OSSS), lei continua a commettere illegalità evidenti (gli stick glicemici e i clisteri evacuativi sono ad appannaggio dei soli Infermieri e Medici, perché manovra invasiva). A tal proposito mi servirebbe vedere il suo piano di lavoro. Per lo stipendio non posso fare molto, se non invitarla a rivolgersi ad un sindacato che le spiegherà quali e quanti meccanismi ci sono per farsi riconoscere delle spettanze economiche altrimenti non ottenibili. Quando i avrà fornito i dati che le ho chiesto saprò meglio aiutarla. Nel frattempo continui a seguirci. Buona lettura.
Angelo Riky Del Vecchio, Direttore quotidiano sanitario AssoCareNews.it