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venerdì, Marzo 29, 2024
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Nicola, OSS: “mi sono ammalato di Covid-19 e mi hanno licenziato; ho problemi respiratori e mi hanno rifiutato l’infortunio”.

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La lettera di Nicola, OSS, è straziante: “mi sono ammalato di Covid-19 e mi hanno licenziato; ho problemi respiratori e mi hanno rifiutato l’infortunio”.

Egr. Direttore di AssoCareNews.it,

con la presente sono qui ad informarla di quello che mi è accaduto dopo essermi ammalato di Covid-19 nella struttura per anziani dove lavoravo. Mi hanno licenziato in tronco perché non più utile secondo me, visti i miei problemi respiratori successivi al mio ricovero in rianimazione per un contagio da Coronavirus.

Mi chiamo Nicola e sono un Operatore Socio Sanitario da anni. Lavoravo in una RSA con anziani autosufficienti e semi-sufficienti. In struttura durante la prima fase della Pandemia c’è stato un brutto focolaio di Coronavirus e si sono ammalati (e alcuni di loro sono morti) diversi Pazienti e colleghi OSS e Infermieri.

Anche io mi sono ammalato di Covid e sono stato intubato dopo il ricovero in Terapia Intensiva. 60 lunghi giorni che mi hanno cambiato profondamente, sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psichico.

Quando ti trovi da solo davanti alla morte e riesci a batterla, anche con l’aiuto di bravi Medici e Infermieri, ti puoi ritenere solo fortunato e accendere un cero alla Madonna.

Ma veniamo al motivo della mia missiva. Da quando sono uscito dalla Rianimazione ho continuano ad avere problemi respiratori e di notte devo dormire con l’Ossigeno ad 1 lt/m per non denaturare troppo.

Prima del mio rientro al lavoro la Dirigente di RSA mi ha comunicato tramite PEC che era necessario sottopormi alle visite del Medico Competente. Così ho fatto, solo che il Dottore mi ha reputato non idoneo alla mansione da OSS e così mi ha di fatto messo alla porta.

Non avendo passato la visita medica la stessa Dirigente mi ha comunicato di non poter più proseguire con il contratto e mi ha licenziato in tronco.

Quando mi sono ammalato ho chiesto di andare in infortunio, ma dalla RSA mi hanno risposto che non era possibile perché non si poteva stabilire che l’infezione fosse avvenuta in struttura. A dire della dirigenza potevo essermi infettato anche all’esterno della Residenza Socio Assistenziale, per cui mi sono dovuto mettere in malattia per circa tre mesi.

Insomma, mi sono sentito “cornuto e mazziato”. Non solo sono sicuro di essermi contagiato in RSA, ma al danno si è aggiunta la beffa del licenziamento.

Possibile che a noi lavoratori onesti e laboriosi non ci tutela nessuno?

Buona lavoro Direttore e grazie anticipatamente per lo spazio che deciderà di dedicarmi.

Nicola, OSS

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