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Mancano 3013 Infermieri nel Lazio: si assumano subito!

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Mancano 3013 Infermiere nel Lazio: si assumano subito!

Gent.le Direttore di AssoCareNews.it,

Mobilità e regione Lazio, una storia infinita ricca di colpi di scena! E’ una telenovela, un tipico genere di serial televisivo. Un numero di delibere, note e disposizioni, infinite, si narra minutamente, le vicende dei ragazzi in attesa di trasferimento, ovviamente le vicende personali di uno solo di questi ragazzi non interessa a nessuno! Nella Regione Lazio, i colleghi in attesa di Mobilità, aumentano, con continuità; ci sono colleghi che aspettano da almeno dieci anni.

I politici celebrano le assunzioni. Sono anni che i cittadini della regione Lazio, e con loro il personale, subisce il blocco del turnover. Le stabilizzazioni, benché si sia contenti per i colleghi, non apportano risorse umane, ulteriori, negli ospedali. Nella regione Lazio, si possono contare poco più di 20 mila infermieri, ma ne mancherebbero ancora 3.013 unità per arrivare ad un rapporto ottimale con pazienti. Senza voler considerare i prossimi pensionamenti previsti, dopo le agevolazioni pensionistiche annunciate. “…alla fine possiamo solo dire che è cambiato tutto affinché non cambiasse nulla!”  

Le assunzioni annunciate sono insufficienti, e come ho detto le stabilizzazioni annunciate coinvolgono esseri umani già in servizio nei sofferenti ospedali laziali.  Nel puzzle delle direttive pro assunzioni, però, ci sono più tessere (direttive) di quelle necessarie. …e così le direttive quadro vengono smontate e rimontate come fosse la tela di Penelope. Peccato che dietro tutto ciò ci sono esseri umani!

Poco importa per gli operatori sanitari (?), ma, i pazienti saranno le vere vittime di tutto ciò! E’ stato dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la penuria di personale, aumenta il rischio di decessi tra i pazienti. Nursing Up, denuncerà fino alla nausea tutti i fattori di rischio, così che ogni qual volta il personale sanitario, infermieristico, verrà coinvolto, penalmente, in un evento avverso, a tutela del paziente, sarà accompagnato dagli artefici delle suddette scelte e/o responsabili dell’organizzazione, non escludendo la Regione! Il tutto nell’interesse e tutela dei cittadini!

I colleghi, in attesa di mobilità, vivono l’indecisionismo “tattico”(?), la graduatoria per l’avviso di mobilità Policlinico Umberto 1° è stata chiusa, per essere sostituita, prima o poi, (considerati i tempi di elaborazione delle graduatorie e i tempi di chiamata), dall’avviso di mobilità nazionale, per soli titoli e colloquio, tra aziende del servizio Sanitario Nazionale per la copertura di n. 3 posti reso noto il 22.01.2019.

Le graduatorie di mobilità degli infermieri, alla Regione Lazio non interessa “vagamente”.

Nursing Up Lazio, chiede da sempre, perché non chiamare anche gli infermieri dalle graduatorie di mobilità? Nessuno risponde! Si chiude la graduatoria di mobilità, per aprirne un’altra. 

La sofferta graduatoria del Policlinico Umberto 1, che abbiamo seguito fino dall’annuncio di autorizzazione al concorso, diventa quello che avrebbe dovuto essere il concorso del Policlinico Sant Andrea, vale a dire l’azienda Capofila e procederà allo scorrimento della graduatoria. Ovviamente siamo felici per i colleghi che verranno assunti e in ruolo, ma vorremmo un po’ di coerenza nelle direttive, da parte della Regione.

Il concorso del Sant’Andrea che avrebbe dovuto avere una valenza regionale, con 58 posti riservati alle mobilità nazionale, tace.  

Nella Gazzetta Ufficiale sono citati anche il numero degli infermieri che avrebbero dovuto essere distribuiti per aziende sanitarie della Regione Lazio. Tutto ciò veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13.11.2018.   …ma si sa’, alla Regione Lazio sono volubili (?), quindi si lascia giacere il concorso, testé bandito, per il sant’Andrea, e si procede con una nota, datata 01.02.2019, neanche due mesi, dopo il bando per il Sant Andrea, dove si bloccano anche le intenzioni di mobilità nazionale? Ma, si stabilisce di assumere, come avrebbe dovuto succedere per il concorsone del Sant’Andrea.

Tutti avevamo capito, soprattutto i ragazzi, in attesa di un posto di lavoro, che la struttura capofila, diventava l’ospedale Sant Andrea. Ora leggiamo, a distanza di pochi mesi, che l’azienda capofila diventa il Policlinico Umberto 1°, la stessa azienda che ha messo in “salamoia”, successivamente chiusa, la graduatoria di mobilità del Policlinico. Vedo triste la condizione dei ragazzi, nostri colleghi, in attesa di una mobilità. Cambiano le regole, in itinere, ma a rimetterci sono sempre coloro che confidano in un trasferimento verso il Lazio.

La Regione Lazio, che vuole esportare il modello lavoro, ma, snobba i colleghi con esperienza. Non voglio neanche parlare dei colleghi che si sono distinti! Quei “pazzi”, i distinti, che al di fuori della regione Lazio, si sono diversificati per qualità ed hanno acquisito una fascia economica superiore, come il DS! I colleghi, se vogliono confidare in un posto nel Lazio, debbono partecipare ad un concorso, facendo finta di essere dei neofiti della professione, rinunciando alla fascia economica. Perché la regione Lazio “non premia” le qualità e/o le capacità!

Coordinamento Regionale Nursing Up Lazio

Dott.ssa  Laura Rita Santoro

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