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Lorenza, Infermiera: E’ pieno di capi incapaci che accontentano i cagac***i a scapito dei volenterosi.

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Lorenza, Infermiera: E’ pieno di capi incapaci che accontentano i cagac***i a scapito dei volenterosi. Io ho pagato pur di lasciare il lavoro per la pensione.

Lorenza, Infermiera, risponde all’articolo rispetto ai capi incapaci che fanno scappare i professionisti dai reparti. Ecco la sua esperienza.

“Buongiorno,

verissimo, gli operatori sanitari in genere, scappano da chi non sa essere un leader.

Io sono un’infermiera oramai prossima alla pensione, mi mancano solo 2 mesi ed esco con il massimo degli anni lavorativi perché ho riscattato 2 anni di studio ed ho 60 anni.

Amo il mio lavoro, l’ho sempre amato ma lavorando in un contesto dove chi ha voglia di fare va spremuto e i cagac***i (scusate il termine ma rende meglio l’idea) vanno accontentati così non brontolano e non riuscendo a far capire al mio coordinatore che stava sbagliando, ho preso la decisione di pagare e andarmene via prima.

È una sconfitta per me perché lavorare altri 2 anni non mi sarebbe costato, anzi avrei potuto ancora dare a chi arrivava (lavoro in sala operatoria, sono facilitatore per il rischio clinico, mi occupavo della farmacia e di tutti i problemi ad essa connessi, gestivo le manutenzioni delle apparecchiature anestesiologiche, della formazione di tutto il gruppo e del controllo dei cartellini orari di tutto il gruppo) quindi ancora qualcosa da dare lo avevo.

Durante questi 2 anni di Covid, ci è stato richiesto di dare aiuto in altri reparti, visto che l’attività operatoria era stata ridotta. Non c’è mai stata una rotazione equa anzi a chi è uscito è stato chiesto anche di coprire le pronte disponibilità della sala per mantenere la pace del gruppo (i soliti).

Addirittura il coordinatore era arrivato a decidere di far uscire gli ultimi arrivati che ancora non avevano terminato l’addestramento.

A quel punto ho fatto presente che se facevamo uscire loro avremmo perso mesi di addestramento fatti e sono uscita io al posto del nuovo arrivato.

Questo ha scatenato le ire dei soliti perché così facendo a loro toccavano più pronte disponibilità, il coordinatore non sapendo gestire queste persone ha chiesto a me se per favore potevo coprire almeno 6 pronte disponibilità al mese, questo voleva dire che facendo il turno in quinta ogni volta che ero di mattina ero anche reperibile la notte.

Dopo animate discussioni con i soliti, dove il coordinatore non ha mai preso posizione, ho accettato.

Quello è stato il momento in cui mi son detta che era l’ora di uscire da quel mondo….. Ma questa era solo una delle mille cose al giorno che capitano in quel posto…..nelle riunioni per le ferie era ed è la stessa cosa, i soliti bacac***i hanno sempre la meglio ed oltretutto son quelli che non fanno mai un capello in più del minimo ma hanno da ridire su tutto, ma questo il coordinatore non lo vede o non lo vuol vedere (è più comodo) perché durante l’orario di lavoro difficilmente fa un giro all’interno delle sale per vedere come vanno le cose.

Purtroppo questa è la realtà dei fatti e coordinatori così danno una valutazione per tutti uguale o con la differenza di pochi punti l’uno da l’altro (da 95 a 98) per non avere beghe portando gli operatori allo scontento e alla demotivazione.

È vero mi si può dare di codarda perché abbandono la nave ma dopo tante battaglie contro un muro di gomma, per il MIO benessere fisico e mentale ho deciso di dedicare le mie energie ad altri mondi.

Scusate lo sfogo ma forse voi potete capire…..

Lorenza Romagnoli,

Infermiera dal 1981”.

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