Liana Ventavoli è una OSS licenziata di recente che ci scrive: “sono delusa e amareggiata con questa professione e chiudo per sempre con le RSA, uno schifo”.
Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
mi chiamo Liana e sono una OSS così tanto delusa, stanca e amareggiata fino a chiudere definitivamente con le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Ho letto varie cose su di noi ultimamente, su come migliorare la nostra posizione lavorativa, culturale e finanziaria.
Nel 1996 feci un corso formativo per ADEST, poi anni dopo riqualifica per OSS. Ora forse si va incontro a nuovi cambiamenti; mi potrebbe stare bene, è giusto migliorarci, ma io mi domando a che cosa serve se le strutture (mi riferisco alle RSA e spero non tutte) hanno libero arbitrio sulle gestioni delle mansioni da svolgere?
Il lavoro è a minutaggio, il rapporto operatore-ospite è di uno a dieci; non esiste il jolly e nemmeno il personale per le pulizie. Dobbiamo anche lavare, stendere, stirare la biancheria di ogni singolo ospite, in alcune anche cucinare.
Siamo schiavi a tempo pieno e l’assistenza vera viene a mancare perché non c’è il tempo. Le condizioni lavorative igieniche scarse, il materiale per l’igiene degli ospiti viene dato con il contagocce. Guanti, manopole usa e getta, detergenti, creme, pannoloni, nonostante le ripetute richieste, non sono sufficienti; alcuni operatori portano il materiale da casa.
Ma si può? No! Se ti ribelli al sistema sei fuori, infatti io lo sono stata. Questo è colpa anche nostra perché permettiamo tutto ciò. L’unione fa la forza non ci possono licenziare in massa. Ma siamo ancora mentalmente molto lontani. Il sistema lavorativo in queste strutture deve assolutamente cambiare e non solo per noi oss ma in primis per gli ospiti e io su questo non ho ancora sentito nessuna proposta. Videocamere obbligatorie.
Sono una Oss delusa, perché questo lavoro per me fu una scelta di vita…
Liana Ventavoli – OSS