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Laurea Magistrale Infermieristica: la scopa è molto importante per l’assistenza

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Cara Collega,

una mia cara amica e collega, mi ha appena girato il tuo commento riportato dal quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Internet è libertà ed è un modo di dare voce a tutti, ma a volte, la voce è meglio perderla, fidati. Questo magari era il tuo caso.

Metti da parte la rabbia e rivedi il tuo sfogo… analizzalo pian piano, come faresti per un qualsiasi problema di ricerca… hai mai letto qualcosa sull’importanza dell’igiene ambientale? Penso proprio di no, e forse (non vado su PubMed ora, perché è ora di cena), ma qualcosa mi sento di dirtela, per cui prova ad andarci tu e qualcosa vedrai che in rete la trovi. Sul perché quella domanda fosse proprio nel posto giusto.

Soprattutto, in questo tuo sfogo, si nota tutta l’inesperienza, ma anche l’ignoranza (nel senso di mancata conoscenza) di un ruolo che sei chiamata a ricoprire. E per ora, davvero, metti da parte la voglia di diventare una laureata magistrale, perché hai ancora tanto da apprendere e capire. Poi il prossimo anno, con maggior consapevolezza, ritenta.

Ritenta nel rispetto di un’istituzione, quella universitaria. Perché tu qui, offendi l’università come luogo dove si creano e si formano i saperi. E immagino che tu ora ti stia chiedendo perché.

L’ANMDO, anni fa, ha elaborato uno dei tanti documenti dove dice come devono essere effettuate le pulizie in ospedale. L’ANMDO chi? Pensarai tu a bassa voce, e ora ti dico chi è. Associazione Nazionale Medici Direzione Ospedaliera.

Dei medici che si interessano a come si fanno e elaborano un documento dove dicono come fare le pulizie???? Ancora più scandaloso che trovarle in un test per l’ammissione alla magistrale, penserai ora tu. Oppure no. Ora forse, inizierai a capire che forse hai peccato di presunzione. E hai riversato tutta la tua mancata conoscenza in un post.

Il documento mi pare sia del 2010….. ops… neanche troppo lontano nel tempo quindi, loro lo ritenevano importante..

Citano testualmente: L’European antimicrobial surveillance System, l’Agenzia Europea di controllo, dichiara che le infezioni batteriche sono in aumento negli ospedali europei e molti antibiotici non riescono più a contrastare i germi patogeni.

Circa l’80%di tutte le infezioni ospedaliere riguarda 4 sedi specifiche:

  • Tratto urinario (IVU)
  • Infezioni sito chirurgico (ISC)
  • Apparato respiratorio (IVR)
  • Batteriemie
  • Infezioni associate a cat. Intravascolare centrale (CIC).

Tra i paesi meno a rischio ci sono l’Olanda e i Paesi Scandinavi.

In Italia su circa 9.500.000 pazienti ricoverati nel 2005 ben 533.000 sono stati colpiti da un’infezione contratta in ospedale, anche in sala operatoria.

Oltre un quarto dei batteri che causano infezioni quali setticemie (32%), polmoniti (18%), infezioni chirurgiche è resistente a uno o più antibiotici.

Su 400.000 infezioni più della metà sono causate da tre specie batteriche: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa.

Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2005, per le 533 mila infezioni ospedaliere che ogni anno si contraggono negli ospedali italiani, si registrano tre milioni e 730 mila giornate di degenza in più.

Considerando che una giornata di ricovero non costa meno di 500 euro, il costo per il S.S.N. è di 865 milioni di euro.

Per tale motivo è sempre più necessario definire Linee Guida che regolamentano le attività di pulizia e disinfezione in ambienti ospedalieri.”

Si, sai hanno fatto proprio bene a metterla quella domanda. Perché era la prova selettiva per quelli che vogliono spendersi come DIRIGENTI (in primis) infermieristici e ti abilita anche alla docenza universitaria, e tu, purtroppo non sei ancora pronta.

Se lo fossi stata, avresti capito cosa sottointendeva la domanda, cioè l’importanza dell’igiene che non devi fare tu, ma in un altro ruolo, potresti essere chiamata  a governare. Vuoi che si tratti di partecipazione a gare d’appalto, vuoi che si tratti di assunzioni se il servizio non è esternalizzato, vuoi che si tratti di un infermiere esperto che lavora alla lotta alle infezioni ospedaliere e deve redigere una procedura per altri… ecco perché, se la scopa nessuno ti chiede di usarla, come infermiere, ti chiedono però di sapere, come laureato magistrale, di sapere come, chi ne è deputato all’uso, la deve utilizzare correttamente.

Ti parlo da infermiera, coordinatrice, docente universitaria, ex-vicepresidente di un “fu” Collegio, ora Ordine degli Infermieri.

Il demansionamento è ben altro, e sinceramente, se mi succede, prendo la scopa, al lavoro, in reparto e raccolgo lo sporco. Non lascio qualcosa a terra, tanto dopo passano gli addetti. Lo faccio senza vergognarmi, in una realtà come Bologna, che vanta un’ottima sanità, per quanto se ne possa dire. Perché ormai, con internet, tutti possono parlare, ma spesso, è meglio tacere.

Dott.ssa Barbara Sofritti
Coordinatore UA Ortopedia OM – Bologna

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