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giovedì, Marzo 28, 2024
HomeInfermieriLa sanità italiana tutta da rifondare. Parla un Infermiere in pensione.

La sanità italiana tutta da rifondare. Parla un Infermiere in pensione.

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La lettera di Francesco Lena, infermiere in pensione, riapre la discussione sulla necessità di rifondare dal basso il SSN, soprattutto dopo quanto accaduto durante la Pandemia da Coronavirus.

Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,

In questo periodo si parla tanto su tutti i mezzi di informazione della nostra sanità in Italia.

Si discute tanto dei limiti e di cosa non ha funzionato bene, sicuramente ci sono state carenze e errori, sono stati fatti da più parti​ sulla grave situazione venutasi a creare con l’arrivo, dello sconosciuto coronavirus.

Ma in complesso il nostro Servizio Sanitario Nazionale, ha retto abbastanza bene la situazione drammatica, e nonostante le difficoltà incontrate, rimane uno dei migliori del mondo.

Con l’arrivo inaspettato coronavirus, ci ha trovati impreparati, con strutture non altezza per affrontare la grave situazione, carenza di posti letto per la rianimazione, carenza di materiale sanitario, carenza di medici e infermieri, carenza di servizi e presidi sanitari sul territorio, lasciatemelo dire in alcune regioni, i governatori non sono stati altezza per gestire l’emergenza, poi tanti direttori generali impreparati per gestire le complessità delle Agenzie Territoriali Salute (ATS) e della Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), alcune regioni da anni, hanno portato avanti una politica di privatizzazione della sanità, con continui finanziamenti, tagliando​ risorse e depotenziando la sanità pubblica.

Ora io dico che c’è bisogno urgentemente di investire di più e meglio nella sanità pubblica, la salute deve essere messa la primo posto nelle scelte culturali, economiche, sociali e politiche.

Alcune mie semplici proposte alle istituzioni e ai responsabile della sanità:

1)​ ​ ​ ​ ​ Potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale, più risorse economiche, più strutture, più posti letto per la rianimazione, più medici e infermieri.

2)​ ​ ​ ​ ​ Negli Ospedali creare percorsi di sicurezza per i ricoveri degli​ ammalati, per evitare contagi di infezioni da coronavirus.

3)​ ​ ​ ​ ​ Dentro il piano sanitario locale, sia potenziato velocemente la sanità sul territorio, aumentare strutture, più presidi di prevenzione, più medici e infermieri.

4)​ ​ ​ ​ ​ I dirigenti Agenzia Territoriale Salute (ATS) e Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), siano nominati con un concorso pubblico, possibilmente internazionale (europeo), con criteri di preparazione nel settore sanitario, di competenze, capacità e onestà.

5)​ ​ ​ ​ ​ Le regioni dentro il piano sanitario regionale, siano superate le disparità di trattamento dei cittadini sul diritto alla salute, da regione a regione.

6)​ ​ ​ ​ ​ Appena pronto il vaccino, sia messa a disposizione del Servizio Sanitari Nazionale, la quantità sufficiente per soddisfare il bisogni per la​ vaccinazione di tutti i cittadini.

7)​ ​ ​ ​ ​ A livello centrale dentro il Piano Sanitario Nazionale, sia applicata a pieno la legge 833, quella che ha istituito il nostro S.S.N. Servizio Sanitario Nazionale universalistico, con i suoi principi e obiettivi di prevenzione cura e riabilitazione.

8)​ ​ ​ ​ ​ Sia applicato su tutto il territorio nazionale, l’articolo 32 della nostra bella costituzione, in cui dice che il diritto alla salute deve essere garantito​ a tutti i cittadini e in eguale misura.

9)​ ​ ​ ​ ​ Per ultimo un ringraziamento speciale a tutti gli operatori sanitari, del grande impegno e immenso sacrificio che hanno fatto per salvare vite nell’ infezioni da coronavirus, mettendo a rischio la propria.

Francesco Lena, Infermiere in pensione

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