Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
buongiorno vorrei rispondere alla “lamentatio” della studente del primo anno se possibile. Io sono un tutor, mi occupo di seguire gli studenti in ambito ospedaliero, quello che leggo mi ha fatto un po’ tristezza. L’infermieristica non fatta sicuramente di giro letti o igiene, ma è una professione intellettuale, umanistica e scientifica che si dovrebbe occupare in modo olistico della persona assistendola.
L’assistenza avviene anche attraverso l’igiene personale che non deve essere visto come punizione, ma sfruttata al massimo per affinare l’osservazione. Essere infermieri non è “conoscere farmaci o medicazioni”… ma ben di più!
La cosa che manca in questi ragazzi e saper osservare e lavorare sul problem solving, questa stranissima metodologia che sembra quasi una cosa idilliaca! La professione infermieristica si avvale dell’utilizzo dell’Operatore Socio Sanitario, ma siamo sempre e comunque noi responsabili dell’assistenza (Profilo Professionale, DM 739/94). Quindi dobbiamo sapere come l’igiene deve essere fatta, così anche per poter vedere olisticamente una persona entrando in relazione (relazione d’aiuto 1° anno).
Io taglio le mani a quegli studenti che non fanno altro che correre a rispondere ai campanelli piuttosto che fare solo il cosiddetto “giro letti” (terminologia e organizzazione ancora dura a morire); li sprono al ragionamento e all’osservazione tutto il giorno e, se necessario, anche a fare l’igiene favorendone la relazione d’aiuto e l’empatia verso la persona assistita. Credo che un minimo di umiltà e di sopportazione ci vada e, inoltre, bisogna ricordare le fondamenta dell’infermieristica. La Nightingale leggendo certe cose si strapperebbe tutti i capelli!
Luca S., Infermiere Tutor
* * *
Carissimo Luca,
non entriamo nel merito della sua missiva, ma la ringraziamo per il suo commento che ci aiuta a capire meglio l’argomento. Continui a seguirci.
Angelo Riky Del Vecchio, Direttore quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it